Il futuro ha bisogno di un numero di processori sempre maggiore, facili da produrre ed economici. Per questo motivo è nato Flexicore in modo da facilitare il lavoro di tutti i produttori.
Con la crisi dei semiconduttori, e l’impossibilità di produrre e reperire componenti, trovare delle alternative per il futuro diventa sempre più fondamentale. Ecco perchè alcuni ricercatori hanno pensato di realizzare Flexicore.
Si tratta di un processore con unità logiche, memorie e tutte le componenti classiche dei semplici processi costruito però su una base in plastica. Già in passato si è provato a usare la plastica come base di deposito dei transistor, aumentando il numero dei semiconduttori che hanno portato oggi all’aumento degli scarti. Da questo punto di vista, un esempio di processore del genere è PlasticARM prodotto lo scorso anno con PragmatIC, era un processore da 56.000 transistor su plastica.
La versione a 4 bit di Flexicore ha un totale di 2.104 transistor su una superficie di 5 mm quadrati e inoltre utilizza anche la stessa tecnica produttiva dei pannelli LCD IGZO che sono riusciti a creare dei processori su uno stato flessibile di plastica con davvero pochi scarti.
Inoltre, secondo le stime, il processore potrà essere venduto a meno di un centesimo, prezzo così basso che permetterà a tanti produttori di inserirlo senza problemi nei propri dispositivi. Per arrivare a una produzione massiccia servirà del tempo, ma il team intanto sta lavorando sodo affinché questo sia possibile nel più breve tempo possibile.
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Fonte: Spectrum