Need For Speed – hands on

Dopo l’annuncio inaspettato e il primo hands on a Gamescom, il nuovo Need For Speed targato Ghost Games torna a farsi vedere con una corposa ma fugace closed beta che ha permesso a noi e a tanti altri fortunati di poter sperimentare le prime fasi di gioco a un mese dall’uscita ufficiale su PS4 e Xbox One.
Se a Gamescom era disponibile solo una breve sessione con qualche evento, questa closed beta parte dall’inizio della nostra avventura e si protrae addirittura sino al 25% del progresso totale di gioco, mostrando le prime battute di quella che appare subito come la classica ascesa al titolo di Re della strada.
Come prevedibile, impersoniamo un pilota non meglio identificato che è appena arrivato in città e attira subito l’attenzione di Spike e compagni, un gruppo di amici piloti che conoscono bene Ventura Bay e sanno cosa sta succedendo quella notte.
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Se a Gamescom era disponibile solo una breve sessione con qualche evento, questa closed beta parte dall’inizio della nostra avventura e si protrae addirittura sino al 25% del progresso totale di gioco.

A quanto pare il nostro arrivo coincide con quello di cinque icone del mondo delle auto da corsa, una per ogni elemento sul quale si basa lo stile di gioco: Magnus Walker è il guru della velocità, Ken Block quello del stile, Nakai-san quello del tuning, Morohoshi-san quello della guida fuorilegge e il team di Risky Devil rappresenta lo spirito della crew.
Il nostro nuovo gruppo, cui ciascun componente corrisponde a sua volta a una delle categorie sopracitate, non ha intenzione di farsi scappare l’occasione e ci trascina in una serie di imprese che puntano ad attirare l’attenzione di queste icone, così da entrare nella leggenda.

Il senso di velocità quando si è al limite è pauroso, con la sensazione di schiantarsi brutalmente tenuta viva ogni secondo.

Pronti via sperimentiamo subito il nuovo stratagemma narrativo di Ghost Games che mescola filmato in live action con elementi in-game. Il live action aveva già incontrato la saga Need For Speed nell’episodio Undercover, ma il lavoro di regia e la recitazione di questo nuovo capitolo gli danno linfa nuova e catturano il giocatore come nemmeno molti film riescono a fare.
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L’influenza del primo Fast & Furious è palese, ma questo NFS non copia nulla e anzi riesce a trasmettere lo stesso spirito dando a tutti i personaggi un carattere e un carisma ben definiti. Sembrerebbe quasi di andare per stereotipi, ma in realtà gli spezzoni che li vedono protagonisti sono tutti godibilissimi, slang e mutismo del nostro pilota a parte.

Il tuning di guida è molto profondo e permette al giocatore di sbizzarrirsi, al contrario dell’editor per l’estetica che si è presentato in questa closed beta scarno e macchinoso.

Acquistata la nostra prima auto siamo pronti a dimostrare la nostra stoffa e iniziano le prime missioni principali, indicate da icone colorate a seconda della categoria dedicata (verde per velocità – Magnus Walker; blu per crew – Risky Devil; giallo per stile – Ken Block e così via). All’inizio si tratta di conquistare la fiducia del gruppo e iniziare a guadagnare reputazione, parametro essenziale per proseguire, con ogni chilometro percorso che viene valutato dal gioco e contribuisce ad aumentare il livello REP, attraverso il quale accedere a nuove gare e modifiche per la propria auto. Avanzando diventa evidente anche l’importantissimo ruolo che giocano i crediti, sia per la modifica della propria auto e sia per l’acquisto di nuove vetture di categoria superiore.
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L’influenza del primo Fast & Furious è palese, ma questo NFS non copia nulla e anzi riesce a trasmettere lo stesso spirito dando a tutti i personaggi un carattere e un carisma ben definiti.

A tal proposito non basta completare gli eventi, bisogna vincerne il più possibile per guadagnare un gruzzolo in grado di permettere una crescita adeguata, nonostante il gioco non sempre richieda di arrivare primi per poter proseguire con le missioni. Che si arrivi in testa o ultimi, infatti, la storia va avanti comunque e questo stona un po’ con il resto della narrazione, trovandoci ad ascoltare chiamate dai nostri amici dove vengono elogiati i nostri progressi e le nostre vittorie quando non è da escludere che sia abbia chiuso l’evento ultimi e con poco onore. Esistono però delle eccezioni dove bisogna vincere per forza, come le touge, gare di inseguimento tra le montagne dove vince chi al traguardo ha guadagnato più Drift Points.
 Il drift in questo gioco è essenziale: a partire dal tuning, dove grazie ad alcuni upgrade è possibile impostare l’esperienza di guida più verso il drifting o verso la stabilità in curva, fino alle numerose gare che richiedono tanto scivolamento per assegnare la prima posizione (touge appunto, ma anche drift contest e drift trial); allo stesso tempo però alcuni eventi richiedono un auto più stabile e rigida e questo si traduce in una maggiore attenzione da parte del giocatore alla messa a punto, andando leggermente a ridurre il carattere arcade tipico della serie in favore di una versatilità di guida mai vista prima. 
Fortunatamente il tuning di guida è molto profondo e permette al giocatore di sbizzarrirsi, al contrario dell’editor per l’estetica che si è presentato in questa closed beta scarno e macchinoso, senza nemmeno alcuni strumenti essenziali come “salva/copia colore” o “duplica dall’altro lato”.
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I tempi di NFS Underground sono lontani anche nella modifica performance dell’auto: purtroppo i pezzi da montare sono pochi e solo in alcuni casi incidono più di un banale “vai più veloce”, un risultato sotto le aspettative visto il coinvolgimento di una personalità come il maestro Akira Nakai.
 Ma tutto questo riguarda una versione beta mentre quella finale potrebbe anche regalarci qualche sorpresa.
 Il feeling alla guida non ha nulla da chiedere: il senso di velocità quando si è al limite è pauroso, con la sensazione di schiantarsi brutalmente tenuta viva ogni secondo, mentre il tuning promette di regalare anche ai più capricciosi l’esperienza definitiva. Che si scelga il drifting o la stabilità, infatti, guidare è sempre divertente e soprattutto il controllo rimane al giocatore che può mettere a punto la propria creatura per ottenere il massimo risultato. La funzione di “teleport” al punto di interesse rovina un po’ l’anima open world ma diventa anche essenziale per coprire velocemente le lunghe distanze di una mappa enorme, forse la più grande della serie fin qui. Guidare liberamente rimane comunque piacevole grazie ai numerosi collezionabili e a tutte le gare sparse per Ventura Bay.

Un capitolo a parte merita la componente online/social, con Ghost games che tenta di regalare un’esperienza di competizione e condivisione immersa nella modalità principale del gioco.
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L’opzione All Drive permette così ad altri giocatori online di condividere le nostre stesse strade e volendo di partecipare agli stessi eventi, così come di iniziare delle sfide spontanee su una delle tipologie di gara presenti nel gioco. Per chi non dovesse gradire tutta questa compagnia, è possibile escludere la community dalla propria partita selezionando il Solo Drive, ma una connessione a internet permanente rimane un requisito essenziale anche in questo caso, a discapito di chiunque tuttora non gode di una banda di rete stabile e veloce.

Da questa closed beta usciamo con molto ottimismo e con la sensazione che ci si trovi di fronte al degno erede del fantastico terzetto Underground 1-2 e Most Wanted.

Volendo parlare di grafica tutto ricorda i due NFS Underground e il già citato Fast & Furious. L’ambientazione notturna, le tonalità dell’illuminazione stradale e la ricerca di eventi e collezionabili durante l’esplorazione libera sono solo alcuni degli elementi ripresi da uno dei capitoli più fortunati della serie (tutti ben accetti e di ottima qualità.).
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L’intero gioco sembra essere una collezione di quanto ha funzionato lungo gli ultimi 15 anni di Need For Speed e questo non può che rendere felici tutti i fan di vecchia data. Da questa closed beta usciamo con molto ottimismo e con la sensazione che ci si trovi di fronte al degno erede del fantastico terzetto Underground 1-2 e Most Wanted, adeguatamente riadattato ai tempi moderni e inserito in una cornice multiplayer online indispensabile. Rimangono alcune incertezze e qualche perplessità, ma soltanto un mese e avremo finalmente la risposta definitiva alla domanda più importante: Need for Speed è tornato?
P.S.: Sì, la nuova camera action si può disattivare, anzi è praticamente obbligatorio pr poter guidare al meglio!