Nelle ultime ore è circolata voce che alcuni miner cinesi avrebbero modificato una PlayStation 5 per trasformarla in una perfetta console da mining, capace di estrarre con efficienza Ethereum. La notizia però è stata subito smentita da parte di VideoChardz, spegnendo dunque qualsiasi preoccupazione riguardante il mining anche con le console.
Il sito ha infatti dichiarato tempestivamente che tale immagine è non solo falsa, ma da come l’ha definita, sembra essere quasi una trollata. All’interno di essa è infatti presente un codice QR che, se scansionato, riporta: “non esiste un software del genere, ahahah”. Insomma, il pericolo mining con le console sembra scongiurato, almeno per il momento.
E per fortuna, aggiungeremmo. Le console, soprattutto PlayStation 5, sono ormai merce rarissima a causa degli scalper, dunque un eventuale fenomeno di mining non farebbe che peggiorare nettamente la situazione. Senza contare poi i danni che apporterebbe tale pratica al mercato dell’usato, dove si vedrebbero console ormai logorate dal mining in vendita, come accade già con il mercato GPU.
Nel frattempo, NVIDIA ha deciso di provare ad arginare il problema sul PC tramite diverse contromisure anti-mining. Il colosso americano sta infatti rallentando la produzione di GPU per inserire dei sistemi anti-mining nelle GPU da gaming.
Al tempo stesso, l’azienda californiana ha deciso di compensare questo arresto nella produzione reintroducendo la GTX 1050 Ti e la RTX 2060. La contromisura definitiva, però, arriverà quando NVIDIA terminerà i lavori sulla propria GPU pensata per il mining e che renderà, di fatto, meno appetibili le RTX Serie 30.
Fonte: VideoChardz.com