Il Journal of the American Medical Association ha condotto una ricerca sui pericoli generati da un cattivo utilizzo di Pokémon Go e sui danni oggettivi che ha causato negli ultimi mesi. I risultati, vi avvertiamo, fanno seriamente accapponare la pelle.
Nonostante il gioco abbia subito un calo di giocatori dell’80%, sono ancora troppi gli incidenti stradali ricollegabili all’applicazione Niantic.
Premettiamo: Pokémon Go ha un’avvertenza ben precisa, a riguardo. Se il GPS rileva una velocità troppo elevata, infatti, dà per scontato che il giocatore sia in auto e non gli permette di proseguire, a meno che non confermi di essere un passeggero.
Secondo lo studio, un semplice click di conferma non è abbastanza. Dopo una rapida ricerca, infatti, non è difficile rendersi conto di come siano in migliaia a chiudere gli occhi di fronte alle avvertenze e a mettere a rischio la propria salute e quella di coloro che li circondano.
Quello della American Medical Association, come spiegato dalla famosa emittente BBC, è uno studio condotto sugli account Twitter di vari giocatori. In un certo lasso di tempo (piuttosto breve, tra l’altro) hanno rilevato ben 110.000 account incriminati.
Parliamo di persone che, in tempo reale, confermavano di essere a caccia di Pokémon a bordo della propria vettura, magari con tanto di foto allegata. 110.000 è chiaramente un numero enorme, soprattutto se relazionato ai soli avvistamenti su Twitter.
Ovviamente, non si punta il dito esclusivamente contro i guidatori. Neanche i pedoni sono esentati, infatti. Anche qui, sono stati numerosi gli avvistamenti di ragazzi troppo occupati a giocare a Pokémon Go per accorgersi di dove stessero effettivamente mettendo i piedi.
Negli ultimi due mesi, sono ben 14 gli incidenti stradali ufficialmente correlati al cattivo utilizzo di Pokémon Go, mentre in Giappone piangiamo già una seconda vittima.
“Il nostro studio dimostra come una grande mole di persone fruisca di Pokémon Go mentre è alla guida. Bloccare momentaneamente il gioco a chi supera una certa velocità dovrebbe essere obbligatorio“, scrive infatti l’autore della ricerca.
“Allo stesso tempo, dovrebbero bloccarlo anche in prossimità di strade o parcheggi“.
Fonte: BBC