
Prime Video ha raddoppiato la quantità di pubblicità visualizzata dagli utenti statunitensi, aumentandola da 2–3,5 minuti all’ora fino a 4–6 minuti. Adweek riferisce che il cambiamento è stato comunicato internamente durante incontri con acquirenti pubblicitari ma non condiviso apertamente con gli utenti . Al momento la misura riguarda solo gli USA, ma storicamente espansioni simili hanno finito per estendersi a livello globale.
Tendenze nel caricamento degli annunci
Amazon afferma che il suo obiettivo è migliorare l’esperienza pubblicitaria, non semplicemente aumentare il volume, insinuando che il carico incrementato renderà i prezzi più convenienti per gli inserzionisti senza penalizzare troppo lo spettatore. Tuttavia fonti come Gizmodo e Engadget indicano che il tempo speso davanti alla pubblicità è effettivamente quasi raddoppiato sulle versioni ad‑supported.
Confronto con altri servizi
Il nuovo caricamento pubblicitario porta Prime Video al centro della fascia media del mercato, alla pari con concorrenti come Hulu o Paramount+, ma ancora ben sotto ai 13–16 minuti di pubblicità oraria tipici della TV classica. Netflix rimane invece la piattaforma con la quantità minore di annunci nel panorama degli streaming supportati da pubblicità.
Rischi e scenari futuri
Alcuni utenti statunitensi già valutano di abbandonare Prime Video, mentre altri suggeriscono soluzioni alternative – come ad-blocker via browser su smart TV. Il rischio è che, con l’espansione internazionale, la tolleranza globale verso gli annunci diminuisca e crescano le richieste di piani ad‑free come quello già attualmente disponibile.
Perché accade e cosa aspettarsi
L’aumento degli annunci nasce dal tentativo di monetizzare una base di oltre 150 milioni di spettatori abilitati al servizio pubblicitario, offrendo agli inserzionisti più opportunità a costi inferiori. Dato il precedente di simili evoluzioni in servizi come Netflix o Disney+, è prevedibile che l’opzione si estenda senza restrizioni anche ad abbonamenti fuori dagli USA.
Prime Video sta modificando l’equilibrio tra contenuti e pubblicità, puntando a un modello intermedio che possa garantire ritorni pubblicitari senza rovinare del tutto l’esperienza dell’utente. Tuttavia, l’espansione dei 4–6 minuti di pubblicità oraria su scala internazionale potrebbe alimentare malcontento e abbandoni. Monitorare le strategie future di Amazon sarà cruciale per capire se tratterrà o perderà fidelizzazione.