Pro Evolution Soccer 2017 – recensione

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Arriva il Tiki-taka

Come capita per ogni nuova edizione, il controllo palla è stato leggermente ritoccato, cercando di avvicinarsi il più possibile alla realtà e riportando fedelmente mosse e dribbling dei giocatori più tecnici: al tempo stesso non è raro incappare in stop sbagliati o palloni controllati troppo frettolosamente, quando si utilizzano pedine dal tasso tecnico non proprio ineccepibile.

L’ottimo supporto dei giocatori senza palla torna anche a questo giro

Grazie alla partnership col Barcellona, sponsor principale di PES 2017, lo stile di gioco “tiki taka” fa il suo prepotente ingresso nella serie, dando la possibilità di riprodurre in partita azioni rapidissime basate su una fitta rete di passaggi, possibili anche in questo caso unicamente quando gli interpreti sono all’altezza. Scordatevi quindi di conquistare la Champions League con il Chievo abbattendo gli avversari a colpi di calcio-spettacolo, insomma. L’ottimo supporto dei giocatori senza palla torna anche a questo giro, con scatti in profondità e tagli dietro al difensore che permettono di effettuare lanci o passaggi filtranti come il miglior Pirlo.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
pro-evolution-soccer-2017-recensione<strong>PRO</strong> <BR> volti dei giocatori ben riprodotti. <BR> Il Campionato Master è sempre divertente. <BR> Ottimo gameplay in fase offensiva. <BR> <strong>CONTRO</strong> <BR> Fase difensiva rivedibile. <BR> Arbitraggio folle. <BR> Solite mancanze gravi nelle licenze. <BR>