Pro Evolution Soccer 2017 – recensione

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Difesa sempre più difficile

Fin qui tutto bene: come è facile intuire, la fase offensiva del prodotto Konami è molto ben realizzata, tutt’altra storia per quanto riguarda quella difensiva, piena di lacune sotto diversi aspetti. Difendere è sempre stato più difficile che attaccare in qualsiasi titolo sportivo, ma quest’anno si è davvero voluto esagerare: dalla difficoltà standard in su togliere il pallone all’avversario è un terno al Lotto, visto che con il contrasto semplice, oltre a dover necessariamente essere di fronte al portatore, bisogna anche avere la fortuna di vincere il rimpallo che ne scaturisce. Con le scivolate la situazione è ancora più grave, visto che 9 volte su 10 si viene sanzionati con fallo e, quasi sempre, anche ammonizione.

togliere il pallone all’avversario è diventato un terno al Lotto

L’arbitraggio infatti contribuisce molto, arrivando a fischiare anche contatti che sembrano palesemente sul pallone: che sia cosa voluta o no, è davvero frustrante. Sul fronte licenze, come ogni anno, si deve penare un po’: è vero che con i potenti tool messi a disposizione dagli sviluppatori i modder possono creare e condividere file opzioni aggiornati con tutte le squadre dotate di nomi e divise ufficiali, ma mancanze come Bayern Monaco (assente) e Juventus (presente ma senza licenza), entrambe tra i quattro migliori team al mondo, sono davvero assurde. Soprattutto quando sono presenti (interamente licenziati) campionati completi d’importanza assolutamente secondaria.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
pro-evolution-soccer-2017-recensione<strong>PRO</strong> <BR> volti dei giocatori ben riprodotti. <BR> Il Campionato Master è sempre divertente. <BR> Ottimo gameplay in fase offensiva. <BR> <strong>CONTRO</strong> <BR> Fase difensiva rivedibile. <BR> Arbitraggio folle. <BR> Solite mancanze gravi nelle licenze. <BR>