Red Dead Redemption 2: Sviluppatori costretti più volte a lavorare 100 ore a settimana, Rockstar smentisce

Red Dead Redemption 2

Negli scorsi giorni uno dei fondatori di Rockstar Games, Dan Houser durante una intervista a Vulture ha dichiarato che nel corso del 2018 gli sviluppatori più volte sono stati costretti a lavorare 100 ore a settimana su Red Dead Redemption 2.

Se fosse vero si tratterebbe di turni di lavoro massacranti di oltre 14 ore al giorno, sette giorni su sette. E nel caso di Rockstar Games non sarebbe neppure la prima volta.

La notizia ha fatto in breve il giro della rete per venir poi quasi totalmente smentita. In un successivo comunicato dello stesso Houser viene precisato che solo in quattro lo hanno fatto.

Dopo sette anni di lavoro sul gioco, il team senior di sceneggiatori, composto da Mike Unsworth, Rupert Humphries, Lazlow e me, ha dovuto fare tre settimane di lavoro intenso per sistemare il tutto. Tre settimane, non anni. Abbiamo lavorato assieme per 12 anni ormai, e sentiamo che sia necessario farlo per completare il tutto. Dopo molti anni passati a organizzare e rendere pronte le cose per questo progetto, dovevamo controllare e finalizzare tutto“, ha chiarito Houser.

Houser ha poi aggiunto che nessuno è mai stato obbligato a lavorare così tanto, e che sono gli sviluppatori stessi a scegliere se fare uno sforzo maggiore.

A Rockstar Games però non è la prima volta che mosse queste accuse. In passato nel 2010 è stato il team di Rockstar San Diego a protestare per le condizioni di lavoro opprimenti.

Le condizioni di lavoro contiuano a peggiorare con gli impiegati che sono manipolati da alcune mani che tengono le redini del potere“, venne pubblicato in una lettera firmata dalle mogli dei dipendenti.

Polemiche anche durante lo sviluppo di GTA IV, l’ex-dipendente Job J. Stauffer ha dichiarato che lavorarava come se avesse una pistola puntata alla testa.

Ai dipendenti veniva chiesto di recarsi al lavoro anche il sabato e la domenica nel caso Sam e Dan Houser si fossero presentati, in quanto i due pretendevano che tutti si impegnassero quanto loro.

Stauffer racconta anche di quando nel 2008 o 2009 fosse stato influenzato e chiese un giorno di permesso. Dopo aver avuto una reazione allergica a un medicinale, ha pubblicato una foto su Twitter ed è stato poi successivamente richiamato per non essersi presentato al lavoro e “Aver sprecato tempo su Twitter”.

Un altro caso è stato quello del Team Bondi che ha collaborato alla realizzazione di L.A. Noire e che è stato successivamente chiuso.

Per scoprirne di più su Red Dead Redemption 2 ci sarà da attendere ancora qualche giorno. Le recensioni cominceranno a spuntare sulla rete il pomeriggio del 25 ottobre quando scadrà l’embargo.

Fonti: VultrePushSquareGamingboltDualshockers