Chi muore si rivede
Ovviamente evadere dall’abitazione (e poi dalla proprietà) non è cosa semplice, come detto siamo lasciati abbastanza liberi di muoverci e ispezionare, ogni tanto incrociamo Jack che armato di pala ci vuole menare aggratis, ma seminarlo correndo non è un gran problema. Durante la fase iniziale dell’esplorazione, dovremo sostanzialmente andare in giro a raccogliere la tal chiave per aprire la rispettiva porta, o pescare qualche strumento od oggetto per proseguire. Tutto piuttosto lineare ma comunque intrigante, perché l’aria che si respira è abbastanza inquietante, c’è poco pericolo tangibile ma la paura di venire attaccati è persistente.
In 4 ore di gioco solo due episodi ci hanno fatto storcere il naso sulla logicità della situazione
Ci hanno lasciato subito un po’ perplessi due episodi: il primo è un nastro adesivo che tiene chiuso una scatola con un interruttore, quello non lo possiamo levare perché, ci viene detto, è troppo resistente. Cioè è normalissimo nastro isolante e ci vuole un arnese per levarlo… va beh. Il secondo è l’incontro con il poliziotto, che vediamo all’esterno della casa e al quale cerchiamo di spiegare che siamo stati rapiti e che ci deve fare uscire… lui però non si fida e ci dà appuntamento nel garage. Anche qui, ma sei scemo? Facci uscire e poi se proprio vuoi vedere il garage ci andiamo assieme. Per il resto la storia con il poliziotto prosegue con Enrico Papi e si conclude con Enrico Papi. A essere onesti, comunque, solo questi due episodi su circa 4 ore di gioco ci hanno fatto storcere il naso sulla logicità della situazione.
Sempre nel garage a un certo punto avremo uno scontro con Jack che evidentemente si è stufato di vederci gironzolare per casa, guardando dappertutto e raccogliendo oggetti vari, quindi con la sua bella vanga vuole insegnarci l’educazione. Da qui in poi è tutto Enrico Papi.