Schrödinger’s Cat and the Raiders of the Lost Quark – la recensione

Prima di iniziare a parlarvi di Schrödinger’s Cat and the Raiders of the Lost Quark permettetemi di entrare un attimo in modalità Sheldon Cooper e di spiegarvi il paradosso del gatto di Schrödinger: chiudendo un gatto in una scatola dotato di un “macchinario infernale” che rilascia veleno nel caso in cui un atomo si possa disintegrare, nell’ora successiva, finché non verrà sollevato il coperchio il gatto può essere considerato sia vivo, sia morto.
Chiusa questa breve parentesi che effettivamente di chiarezza ne fa poca, passiamo al gioco vero e proprio: lo studio indipendente Italic Pig, molto probabilmente dopo aver studiato le teorie basilari della fisica e la fisica quantistica, ha deciso di unire il tutto creando Schrödinger’s Cat and the Raiders of the Lost Quark. Si tratta di un adventure-platform-puzzle ambientato in un mondo basato proprio sulla fisica quantistica: lo Zoo di particelle, una delle attrazioni più importanti di quel mondo è entrato nel CAOS (brutta cosa il caos nel campo fisico), così Gluoni cleptomani, Leptoni e Bosoni sono scappati e stanno seminando il panico e la confusione più totale. Ecco che così può entrare in scena l’eroe del gioco, ovvero il gatto di Schrödinger, che dovrà salvare il mondo dal CAOS a colpi di formule fisiche e combinazioni “quarkastiche”.
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Il platform si presenta graficamente gradevole e tanto, tanto colorato.

Il gatto si presenta colorato in due tinte, proprio per rappresentare al meglio il paradosso. Nel corso dell’avventura potrete raccogliere quattro tipi differenti di Quark, che uniti o combinati tra loro forniranno al gatto abilità speciali tra cui quella di sparare missili, levitare in aria per breve tempo, creare un tappeto rimbalzante o uno scudo protettivo e molto altro ancora. I Quark però faranno gola ai Gluoni, che tenteranno di rubarveli alla prima occasione… nulla che però un pugno o un calcio ben assestati non possano risolvere. Inoltre, altro vostro scopo sarà quello di trovare i Quark Charm sparsi per i vali livelli che saranno utili per accedere al nucleo centrale dello zoo.

Il gameplay non subisce variazioni e rimane pressoché uguale fino alla fine.

Il platform si presenta graficamente gradevole e tanto, tanto colorato, mentre i personaggi sono stati realizzati in stile “cartoon”, stile che si addice molto alla tipologia digioco. L’aspetto estetico di Schrödinger’s Cat ecc. è uno dei punti forti del titolo e questa è una caratteristica che va sicuramente riconosciuta al team di sviluppo; purtroppo però questo è solo uno dei lati della medaglia: nella prima ora di gioco i puzzle proposti sono molto intriganti e richiedono l’uso della maggior parte dei neuroni ma, così come lo studio troppo prolungano, anche “il gatto di Schrödinger” diventa alla lunga frustrante e soprattutto molto, forse troppo ripetitivo.
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Gli sviluppatori hanno deciso di creare un mondo di gioco estremamente vasto, con le varie aree che si estendono per tutto lo schermo. Purtroppo però il gameplay non subisce variazioni e rimane pressoché uguale fino alla fine, il che non concede al giocatore nessuna via d’uscita, se non quella di utilizzare sempre le stesse combinazioni per proseguire nei vari livelli proposti, sottolineando che talvolta avrete solo una singola opzione e che se fallirete, dovrete ripartire dall’ultimo Check Point, uccidendo così il gatto di Schrödinger. La mancanza di veri nemici da affrontare rende il tutto ancora più povero, dato che gli unici esseri che possiamo considerare come nemici, sono i già citati Gluoni, che oltre a rubare i Quark, resteranno fermi e immobili in attesa di ricevere un nostro colpo… fine del “combattimento”!

Nel corso dell’avventura potrete raccogliere quattro tipi differenti di Quark, che uniti o combinati tra loro forniranno al gatto abilità speciali.

L’intero titolo è stato dunque creato seguendo la teoria del fisico austriaco: l’universo proposto dal gioco può essere paragonato alla scatola contenente sia il gatto che il veleno (effettivamente c’è della melma verde che potrebbe rappresentare il veleno) e le vostre azioni faranno sì che il gatto sia vivo (frase che apparirà durante i respawn) o morto (frase che invece salterà fuori quando fallirete).
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Se fossimo a un esame di fisica quantistica e Italic Pig proporrebbe il suo titolo, l’esito finale non sarebbe una bocciatura, perché trattandosi di un gioco indie il lavoro svolto va oltre i normali standard, ma il voto finale dell’esame sarebbe comunque il minimo sindacale, considerando che il team non ha osato fare quel qualcosa in più che avrebbe reso il tutto più digeribile. Quindi, prendete questo 18, tornate a casa e la prossima volta cercate di proporre qualcosa che possa essere apprezzato totalmente da tutti i giocatori e non sono dagli iscritti ai corsi di fisica.