Il mercato dei videogiochi è in costante evoluzione negli ultimi anni, e il 2020 è stato un anno importante che ha segnato una decisa inversione di tendenza. Per la prima volta abbiamo visto una nuova generazione di console che fin dal lancio presenta due modelli che non supportano il formato fisico, ci riferiamo ovviamente a PlayStation 5 Digital Edition e Xbox Series S.
L’avvento del digitale ha toccato molti settori che della vendita fisica dei loro prodotti avevano fatto la principale fonte di introiti: libri, film, e videogiochi. Gli ultimi anni hanno visto un significativo cambio di marcia, in cui abbiamo assistito al continuo crescere di servizi streaming e store di contenuti digitali, accompagnati da prezzi sempre più competitivi capaci di fare gola ad utenti di tutto il mondo.
L’anno appena trascorso, anche a causa della pandemia, ha accelerato molto questo processo evolutivo che ha visto un’esplosione di vendite in digitale per quanto riguarda il settore dei videogiochi, soprattutto in Gran Bretagna. Eppure, prima di poter dare per morto il supporto fisico, Christopher Dring di GamesIndustry ha voluto mostrarci i dati in suo possesso attraverso un messaggio su Twitter.
Il giornalista sottolinea come i giochi in digitale hanno avuto una notevole impennata di vendite, ma per quei titoli che offrono una corposa modalità in single player le vendite delle copie fisiche continuano a essere ampiamente dominanti.
Quindi se da una parte titoli come Call of Duty Black Ops Cold War, che vantano una forte componente online hanno venduto un buon 70% delle copie in formato digitale, altri titoli che invece non necessitano di una connessione internet per essere fruiti al meglio, riescono a conservare una percentuale di vendite maggiore in formato fisico.
Ad esempio FIFA 21 che vanta una lunga campagna single player ha vendite che sono state per il 52% copie digitali. Per Assassin’s Creed Valhalla solo il 40% delle copie vendute erano digitali. Con Marvel’s Spider-Man Miles Morales si scende al 32% e The Last of Us Part 2 ha venduto il 36% delle copie in digitale.
Questo a dimostrazione che più un gioco spinge sull’esperienza single player e maggiormente gli utenti si sentono spinti ad acquistare il titolo in formato fisico, anche a fronte della possibilità di poterlo rivendere una volta terminata la storia, o per del semplice collezionismo.
Sono segnali abbastanza chiari che il tempo delle edizioni fisiche non è giunto al termine, ma può perfettamente convivere in modo parallelo con quello digitale.
E voi cosa ne pensate di questa notizia? Siete d’accordo con l’analisi di Christopher Dring? Fatecelo sapere come sempre nei commenti.
Fonte: Twitter