South Park: nel gioco, la difficoltà è correlata al colore della pelle

South Park

Lo show televisivo di South Park non si è mai intimidito di fronte al rappresentare aspetti particolarmente “scomodi” della nostra società o, in molti casi, quasi finire per insultarli per donarci una cruda morale.

Il capostipite della neo-saga videoludica ha fatto lo stesso, offrendo decine e decine di momenti di pura ilarità e follia, finendo per essere addirittura censurato in numerose nazioni. Nonostante il secondo episodio, Scontri Di-Retti, non subirà alcun taglio ai contenuti, sotto questo aspetto non sarà diverso.

Oggi, grazie a un’intervista di Eurogamer, scopriamo infatti come la difficoltà del gioco si adatterà al nostro colore della pelle. O meglio, pare che abbassare o diminuire la difficoltà inciderà di conseguenza sull’etnia del nostro protagonista.

In parole povere, giocate a una difficoltà bassa e la pelle del personaggio resterà chiara. Potete immaginare, a questo punto, cosa accade incrementandola.

“Non preoccupatevi, questo non inciderà sui combattimenti. Inciderà su ogni altro aspetto della vostra vita, però, recita un messaggio in-game.

Che sia un ulteriore metodo per far scoccare una certa scintilla di critica sociale, anche nel videogioco? Ma soprattutto, il mondo videoludico può essere definito abbastanza maturo da comprenderla senza far piombare il tutto in discussioni razziste?

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