Spider-Man compie 58 anni! Sono passati infatti quasi sei decenni da quando, nel lontano 10 agosto del 1962, venne pubblicato il volume N.15 di Amazing Fantasy; un volume che avrebbe cambiato per sempre la concezione del supereroe.
Fu infatti in quell’albo che, sotto la matita esperta del mitico Jack Kirby, prese vita una brevissima storia di Spider-Man; un’eroe con un costume particolare e che aveva l’abilità di sparare ragnatele dal polso.
1. Le origini del fumetto
Dietro la creazione del personaggio ci furono Stan Lee e Steve Ditko, e probabilmente nemmeno loro erano preparati a ciò che avrebbe rappresentato la figura dell’Uomo Ragno. Sebbene all’inizio il personaggio ebbe una breve storia su un albo a parte, non ci volle molto prima che la Casa delle Meraviglie decidesse di dedicare un intero albo a fumetti a Spider-Man, forte della grande approvazione del pubblico.
Venne dunque pubblicato, nel marzo del 1963, il primo volume di The Amazing Spider-Man. In questo volume erano presenti anche i Fantastici 4 e venne introdotto il criminale Camaleonte, primo vero nemico del personaggio.
Il successo di Spider-Man fu straripante e ci mise pochissimo prima di entrare nel cuore dei lettori. Il motivo di tale successo è presto detto: Spider-Man, alias di Peter Parker, era un personaggio realistico e umano. Un personaggio in cui il lettore poteva immedesimarsi facilmente.
All’epoca, infatti, la concezione di supereroe era legata a personaggi iconici come Batman e Superman; ossia eroi dalla morale salda, più o meno acclamati dalle folle e con una vita quotidiana poco approfondita.
E sebbene entrambi avessero passato momenti difficili, come la distruzione del proprio pianeta natale o la morte dei propri genitori; riuscivano a mantenere un’aria di perfezione che era sì, affascinante, ma ben lontana da un essere umano.
Spider-Man invece era diverso. Spider-Man non veniva apprezzato dai cittadini ma anzi, spesso erano proprio loro a dubitare dei suoi gesti. Basti vedere l’incredibile crociata mediatica partita dal Daily Bugle nei confronti dell’eroe.
Come se non bastasse, Peter era costantemente al verde e viveva diverse delusioni sentimentali e amorose. Insomma, Peter Parker era la rappresentazione esatta di un qualsiasi ragazzo americano dell’epoca, e ciò aumentava incredibilmente l’empatia del lettore nei suoi confronti.
Quest’idea sconcertò gli stessi editori, i quali reputarono Stan Lee alla stregua di un folle per aver anche solo pensato una cosa simile. Questo proprio a causa dell’immagine creata dai supereroi DC, perfetti e privi di qualsiasi problema quotidiano. La loro morale era solida e non hanno mai dubbi o sensi di colpa dovuti a gesta sbagliate, perché loro non sbagliavano mai.
“Osservando una mosca che camminava sul muro ho pensato: non sarebbe bello se un essere umano potesse fare la stessa cosa? L’ho immaginato adolescente e con un sacco di problemi personali. Quando l’ho portato, eccitatissimo, all’editore, mi ha rimproverato: “Stan, i supereroi non hanno problemi personali!”. Come sbagliava…”, affermò Stan Lee in un’intervista.
Peter Parker nacque a Forest Hills ed è figlio di Richard e Mary Parker, due agenti segreti appartenenti allo S.H.I.E.L.D. e uccisi in un attentato di Teschio Rosso. Di carattere timido e dal fisico mingherlino, Peter viene deriso costantemente a scuola da diversi bulli, tra cui Flash Gordon, e non riesce ad avere successo con le ragazze.
Ed è proprio qui che si percepisce la normalità nel personaggio di Peter, quella normalità che lo ha reso simpatico agli occhi di tutti i lettori. Anche Stan Lee si espresse a riguardo, evidenziando chiaramente il motivo del successo di Spidey.
“Penso che Spidey abbia avuto un effetto così forte perché, fra tutti i supereroi, è forse il più realisticamente umano. Non ha mai abbastanza soldi, è costantemente afflitto da problemi personali e il mondo non sembra propriamente approvare le sue azioni. Anzi, la maggior parte delle persone di solito sospetta e diffida di lui. In poche parole, assomiglia molto a voi e a me. Un concetto che si potrebbe riassumere con la parola immedesimazione”.
Il resto della storia lo conosciamo tutti bene, Peter viene morso durante una mostra scientifica da un ragno investito da delle radiazioni, il quale in preda al panico è caduto su Peter mordendolo. Dopo questo avvenimento, Peter si rende conto di avere dei poteri sovraumani e decide prima di vendicarsi con i bulli, e poi di dedicarsi al mondo dello spettacolo.
A tal proposito, decide di sfidare il Wrestler Crusher Hogan sconfiggendolo facilmente. Durante questa lotta, però, suo Zio Ben viene ucciso da un ladro che tentava di derubarlo. In preda ai sensi di colpa, dunque, Peter decide di abbandonare la carriera televisiva e dedicarsi nella lotta contro il crimine.
Proprio con la carriera dell’Uomo Ragno, Spider-Man ottiene un crescendo di popolarità che sì, non viene ben visto dalla popolazione, ma riesce a portare alla sua causa diversi sostenitori. Ed è qui che il lettore adolescente medio riesce a immedesimarsi anche nell’alter ego di Peter Parker, vedendo in lui una vera e propria rinvincita.
Con l’acquisizione di più consapevolezza, Peter riesce infatti a stringere legami più forti e riesce addirittura a conquistare la sua amata Mary-Jane. Facendo così, dunque, Stan Lee e Steve Ditko crearono un vero e proprio modello di riferimento per i giovani di tutto il mondo.
Di Spider-Man ci sono state svariate storie alternative e decine di versioni, più o meno potenti; si passa dallo Spider-Man più classico fino ad arrivare a versioni dotate di veri e propri poteri divini. Moltissime di queste storie hanno saputo fare breccia nel cuore dei lettori, mentre altre purtroppo non sono state altrettanto apprezzate.
Ad aumentare il coinvolgimento dei lettori, ci pensano anche le differenti sorti a cui si è imbattuto l’Uomo Ragno, tra cui sonore sconfitte e addirittura la morte. Ciò donava al lettore un senso di imprevedibilità totale, dato che non era molto comune vedere il proprio eroe morire.
Oltre al mondo dei fumetti, Spidey ha avuto anche diversi adattamenti animati nel corso del tempo. Alcuni di ottima qualità, altri invece meno riusciti. Nonostante tutto, Spider-Man riuscì a ritagliarsi una buona fetta di fan anche nel mondo dei cartoni.