Starfield: altro che sandbox, circa 1000 pianeti da esplorare nel gioco Bethesda

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Non solo brutte notizie per Starfield. Il titolo in sviluppo tra gli studi di Bethesda Softworks e programmato come esclusiva Xbox è stato protagonista degli appuntamenti degli ultimi giorni. Il primo il 12 giugno 2022 e poi, due giorni dopo, il 14 giugno. Sebbene sapessimo che il titolo sarebbe stato rinviato al 2023 – insieme a Redfall – grazie ad alcuni comunicati ufficiali giunti ben prima degli appuntamenti, Todd Howard ci ha tenuto a mostrarci lo stato di salute del titolo.

Starfield, a scanso di equivoci, è un gioco ancora in lavorazione che potrebbe presentarsi più in forma di quanto non abbiamo visto nei due showcase. Sacrosante le critiche finché motivate. Bethesda Softworks, attraverso il suo uomo immagine, ci tiene a mostrare le varie caratteristiche del gioco promettendo una certa complessità e ampiezza senza precedenti. Nel corso degli eventi è stato spiegato che il titolo comprende circa 1000 pianeti divisi in un centinaio di sistemi planetari ognuno dei quali liberamente esplorabile. Howard usa l’esempio del pianeta Jemison e della città di New Atlantis per dimostrare come Starfield non sia solo un sandbox ma un piccolo universo da esplorare.

Restano ovviamente alcune perplessità. Come ribadito più volte dai developer, il centro dell’esperienza nel gioco sarà rappresentato dalla componente ruolistica. Il titolo dovrà riuscire nel difficilissimo compito di mantenere alto il ritmo della narrazione. Il rischio, di fronte ad un mondo tanto vasto, è che ci siano molti tempi morti dove le varie quest potrebbero ridursi ad un viaggio da punto A a punto B passando per punto C e ritorno in un loop ripetitivo. La speranza, e l’augurio, è che questo timore si riveli infondato una volta che terremo il titolo tra le mani.

I pianeti, è stato spiegato, sono stati generati con tecnica procedurale. Il rischio di trovarsi a scenari troppo simili tra loro, aggiungono da Bethesda, è scongiurato dalla quantità di lavoro ‘manuale’ svolto dagli sviluppatori. Un esempio saltato fuori di recente è nelle linee di dialogo. Oltre 200.000 secondo le prime stime e i dialoghi verranno resi in prima persona. Per Bethesda pare rappresenti una specie di ‘ritorno alle origini’ dato che avremo un/una protagonista che non parlerà mai.

Voi cosa ne pensate? Howard ha affermato che al momento si sta lavorando agli ultimi ritocchi. Il gioco era atteso a novembre ma si è deciso di posticipare la data alla prima metà del 2023. Jason Schreier spiega che il timore dei developer fosse quello di incappare nell’errore commesso da CD Projekt RED con Cyberpunk 2077 e che abbia scelto di scongiurare il pericolo o, almeno, di provarci.

Fonte: Xbox