Più che prevedibilmente, Stray, al netto di pregi e difetti, ha monopolizzato l’attenzione del pubblico. Intendiamoci, Stray non è un capolavoro o un titolo memorabilissimo. Non è destinato a entrare nell’Empireo dei giochi più impattanti della storia. Non secondo le impressioni attuali, almeno. Più che del gioco in sé, però, ci ricorderemo della sua portata social. Molto più ampia rispetto a quanto un qualsiasi altro titolo di caratura simile potesse pretendere. Perché?
Come abbiamo ripetuto più volte su queste pagine, Stray è un titolo Social prima che un gioco vero e proprio. Non lo si gioca per finirlo, platinarlo, rusharlo o stabilire qualche record.
Si avvia il titolo di Annapurna Interactive e Blutwelve Studios – anche, ma non solo – per il semplice gusto di fotografarlo, condividerlo e partecipare alla discussione social. Meglio ancora se, accanto alla copia del gioco o di fronte allo schermo dove questo è in esecuzione, c’è un gatto in carne ed ossa che sta osservando il tutto. In fondo, le foto dei gattini o i filmati mentre fanno cose buffe sono sempre stati catalizzatori di like, reaction, commenti e condivisioni.
La scusa di avere un gioco che ha per protagonista proprio un felino da strada e la possibilità di condividerlo in community più o meno grandi con le stesse passioni (gatti e videogiochi, indifferentemente) ha scatenato il trend. Twitter – ma anche Facebook e Instagram – sono invasi di foto e post riguardanti il titolo di Annapurna.
Come Death Stranding – forse più di Death Stranding – Stray è un gioco dove a fare da unità di misura è il like, il cuoricino, la reaction. A differenza di Death Stranding, però, i like non sono confinati al solo mondo interno del videogame dove fungono da punteggio. In questo caso l’iniziativa di scambiarsi mi piace – o commenti al vetriolo, dipende dai casi – è nata spontaneamente. Cioè, più o meno. Poco prima dell’uscita, per dire, sempre su Twitter era stata PlayStation ad avviare un thread dedicato agli incontri tra il gattino e i vari giochi Sony.
Chiariamoci, non voglio paragonare i due giochi da un punto di vista narrativo o di impatto. Di Death Stranding parliamo ancora oggi dopo quattro anni dall’uscita. Lo utilizziamo come metro di paragone. Della storia di Sam, Amelie, Bridget, Fragile e tutti gli altri sarà difficile dimenticarsi. Probabilmente, esaurito l’attuale clamore social, o con l’arrivo del prossimo nome di richiamo, di questo gioco parleremo davvero molto meno in futuro.
Ma prima di scoprirlo, tantovale godersi una carrellata di micetti, no?
Stray è disponibile su PlayStation 5 e PC (attraverso Steam) dal 19 luglio. Sulla piattaforma Valve è stato subito record al lancio con 60.000 giocatori connessi contemporaneamente.
Fonte: VGC