Touhou Genso Wanderer – la recensione

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Orientali’s karma

Quello di Touhou è un franchise parecchio conosciuto nei circoli doujin giapponesi, dove è riuscito nel tempo ad attirare l’attenzione di non pochi giocatori grazie alla sua folta schiera di personaggi tra shooter e RPG, ma rimane piuttosto anonimo negli altri Paesi. Adesso, a più di vent’anni dall’esordio del 1996, un nuovo titolo della serie è pronto ad arrivare su PlayStation 4 e PlayStation Vita in Occidente. Sto parlando di Touhou Genso Wanderer, un roguelike ispirato ai classici Mystery Dungeon che, dopo l’uscita dello scorso anno in terra natia, si prefigge l’obiettivo di avvicinare una più ampia fetta di pubblico grazie alla distribuzione europea e americana. Un gioco di nicchia, che difficilmente riuscirà ad attecchire bene sul mercato nostrano, ma senza troppe pretese e sviluppato con attenzione dai fan per i fan.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
6.5
touhou-genso-wanderer-la-recensione<strong>PRO</strong> <BR> Visivamente bello e curato. <BR> Gameplay più profondo di quanto sembri. <BR> <strong>CONTRO</strong> <BR> Per pochi. Tutto in inglese. <BR> Storia banale e dialoghi troppo lunghi. <BR>