Amy Hennig, Creative Director di Uncarted è tornata a parlare del caso Star Wars e della chiusura di Visceral Games.
La sviluppatrice si è ormai lasciata il passato di Naughty Dog ed Electronic Arts alle spalle, e con tutta probabilità non tornerà a lavorare con grandi team di sviluppo composti da 300 o più persone.
Parlando più in generale dello stato dell’industria dei videogiochi, ha detto che lo sviluppo dei titoli Tripla A sta diventando sempre più insostenibile.
Una delle principali sfide da affrontare sono le necessità degli esseri umani, che diventano più complicate da gestire man mano che il team di sviluppo si ingrandisce.
“Nella mia carriera, sono passasta da un team di due persone a uno di circa 15, poi 30, poi 70, e così via fino a ora. Non è folle? Tutti abbiamo gli stessi difetti e necessità in quanto esseri umani, e tutto ciò è amplificato avendo un team di 300 persone rispetto a uno di 10 persone“, ha spiegato la sviluppatrice.
“Penso che continuiamo a sviluppare in questo modo perchè ormai abbiamo delle società e team stabiliti, e questa è una risorta che nessuno vuol buttare via. Ma dall’altro lato continuiamo a leggere le storie di sviluppatori che chiudono e publisher che licenziano centinaia di persone. Sembra che tutto sia inevitabile a causa dei costi dello sviluppo e tenere tutte queste persone nello staff non è più sostenibile“, ha continuato la Hennig.
Secondo la sviluppatrisce la via da percorrere è la stessa del settore cinematografico, in cui lo sviluppo non verrebbe svolto tutto internamente ma ci si affiderebbe a studi esterni indipendenti.
“Ovviamente si tratta di un colossale cambiamento per il settore, probabilmente anche attraverso delle unificazioni, ma dovrebbero esserci molti più partner esterni o sviluppatori freelance che compongono parte del team. Fare molte più cose con uno sviluppo distribuito piuttosto che completamente interno. Consentirebbe di avere molta più flessibilità rispetto alla costante pressione di dover pagare i salari“. Ha concluso la sviluppatrice.
Fonte: Gameindustry