Nelle ultime ore, come saprete, sono iniziate ad arrivare alcune collector di Cyberpunk 2077 a diversi acquirenti. Proprio questi ultimi, o almeno alcuni, hanno iniziato a far circolare voci che vedrebbero la presenza di una pesantissima patch da 56GB da scaricare al lancio. CD Projekt RED, però, non ha esitato a smentire questa informazione, ritenendola una fake news.
CD Projekt RED ha infatti ammesso ciò attraverso la voce di Fabian Mario Doehla, Studio Comunications Managers di CD Projekt RED. Stando al PR dell’azienda, infatti, queste voci sono infondate e volutamente travisate. La cifra detta dai giocatori, infatti, rispecchierebbe lo spazio di installazione richiesto.
Detto questo, Doehla non esclude una patch al Day One e anzi, ne è abbastanza certo, ma non sarà comunque di dimensioni così preoccupanti. Dunque non c’è di che allammarsi, dunque, almeno stando alle parole del responsabile marketing di CD Projekt RED.
Cyberpunk 2077 sarà disponibile a partire dal 10 dicembre 2020 su Google Stadia, PC, PlayStation 4 e Xbox One. Inoltre, dopo il lancio del gioco, arriverà anche l’upgrade per la next-gen. Del gioco è stata mostrata anche la versione console, fatta girare prima su Xbox One e poi su Xbox Series X, e giorni dopo anche su PlayStation 4 Pro e PlayStation 5.
Sebbene siano state mosse molte perplessità sulle effettive performance in gioco, CD Projekt ha confermato che il titolo gira perfettamente anche su old-gen. Oltre a questo, il gioco avrà anche una corposa modalità fotografica, con tante pose… una delle quali riporta alla mente Solaire di Dark Souls!
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Ricordiamo anche che il gioco supporterà lo Smart Delivery di Xbox e che la copia PS4 funzionerà anche su PS5. Il titolo presenta anche un’enorme longevità, stando almeno alle testimonianze del Lead Tester del gioco, il quale lo sta giocando da 175 ore e ancora deve vedere i titoli di coda.
CD Projekt ha inoltre confermato che ci saranno quest di altissimo livello, tanto da paragonarle al ‘Barone Sanguinario’, vista in The Witcher 3. Il gioco favorirà anche il lavoro degli streamer, permettendo di disabilitare sia le nudità che le musiche coperte da copyright.
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Fonte: PushSquare