Microsoft ha firmato un accordo della durata di 10 anni con Nintendo, per portare i giochi del franchise di Call of Duty anche su Switch, dopo la chiusura dell’acquisizione di Activision.
Oggi 21 febbraio, il presidente di Microsoft Brad Smith, ha annunciato l’accordo tra Microsoft, Activision e Nintendo attraverso il proprio account Twitter. In una forma alquanto insolita per rivelare una così importante informazione che cambia le sorti del mercato videoludico, il presidente del colosso di Redmond ha rivelato che i giochi della serie Call of Duty sarebbero approdati su Nintendo Switch nello stesso giorno dei sistemi PlayStation e Xbox.
Per Microsoft e Activision questo passo rappresenta un grande impegno, in quanto le due società si sono impegnate per portare per la prima volta il franchise di Call of Duty su di una console dove fino ad ora era sempre stato assente, e con tutti i contenuti, le modalità e le caratteristiche che sono presenti sulle altre console, quindi senza alcuna castrazione di sorta.
Visto il divario di hardware tra Nintendo Switch e una console PlayStation 5 o Xbox Series X e S, non è da escludere che Call of Duty possa arrivare in veste di gioco in Cloud, come accaduto anche per altri titoli tripla A, quali “A Plague Tale: Requiem” o “Hitman 3″, in modo che Microsfot e Activision possano garantire un’esperienza completa e senza eccessivi limiti anche ai giocatori Nintendo.
Di un primo accordo della possibilità di vedere Call of Duty su console Nintendo si avevano notizie risalenti al dicembre 2022, dove Phil Spencer CEO di Xbox, aveva affermato che le trattative erano in corso e che ci sarebbe voluto del tempo per vederle realizzate, ma questa notizia è la conferma di come tutto stia procedendo a gonfie vele tra le tre società.
Tutto ciò ovviamente è sempre legato all’acquisizione di Activision da parte di Microsft, operazione che sta ancora andando avanti e che sta trovando alcuni ostacoli nel superare i controlli del Regno Unito e degli Stati Uniti, per assicurarsi che non vi sia una riduzione di concorrenza da parte delle altre società produttrici di videogiochi.
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Fonte: twitter