Uno dei titoli che si è saputo rialzare dalle macerie è sicuramente Cyberpunk 2077. Ma questo non cancella ovviamente dalla memoria il lancio disastroso del GDR – il nostro Marco Vitiello ha redatto un bilancio a due anni dal debutto – che in un primo momento diede adito a campagne atte a ottenere rimborsi per i videogiocatori e una temporanea rimozione dagli store digitali di PlayStation e Xbox. Proprio questo deve essere valso al gioco un posto tra le opere esposte al “Museo del fallimento”. La particolare installazione ideata dalllo psicologo Samuel West, raccoglie ed espone decine di invenzioni e prodotti degli ultimi due secoli che non hanno fatto breccia sul mercato al momento del lancio, che hanno decretato il fallimento di una azienda o che non hanno trovato posto nel cuore dei consumatori.
Così, oltre Cyberpunk 2077, al Museo del Fallimento troviamo esposti i Google Glass (andati definitivamente in pensione di recente); il Nokia N-Gage, che pura facendo da apripista al mobile gaming venne ritenuto un flop; E.T., videogioco Atari sviluppato in pochissime settimane con l’intento di sfruttare il successo del film di Steven Spielberg. Attorno alle cartucce circolarono storie ritenute leggende per anni e poi rivelatesi vere. C’è spazio anche per la mitica DeLorean. Auto resa iconica dalla trilogia di Ritorno al Futuro, le reali prestazioni del mezzo non riuscirono a salvare DMC dal fallimento. In mezzo a questi e altri 140 prodotti dunque troviamo Cyberpunk 2077.
Solamente due anni fa veniva lanciato su console proprio Cyberpunk 2077 riscontrando molteplici problemi. Addirittura le condizioni del gioco erano talmente pessime che fu rimosso anche dal PlayStation Store per via delle numerose richieste di rimborso dei cosnumatori. Dopo l’accaduto, gli sviluppatori hanno lavorato sodo per risolvere i problemi in questione e da allora il titolo, pubblicato inoltre anche su PS5, Xbox Series S e Xbox Series X, è diventato uno dei più venduti per CD Projekt Red. A contribuire ai record della serie, il successo strepitoso della serie netflix Cyberpunk: Edgerunners.
Uno dei progetti a cui CD Projekt RED ha dato più priorità negli ultimi mesi è Phantom Liberty, sono ben 350 gli sviluppatori impiegati. Esso punta a dare uno scossone, in senso positivo, al brand in vista di un Project Orion che dovrà esprimere le potenzialità del franchise. La produzione partirà nel 2023. Infine, “è il gioco più avanzato sul mercato” per Digital Foundry grazie al Ray Tracing Overdrive.
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Fonte: Gaming Bible