TSMC in forte difficoltà dopo il terremoto a Taiwan. La produzione di chip ne risentirà

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Il fortissimo terremoto che ha scosso Taiwan nelle scorse ore ha inevitabilmente colpito anche il settore tecnologico, in cui l’isola al largo della Cina è pioniera soprattutto nella produzione di chip. L’azienda più grande al mondo infatti si trova lì e in questi momenti concitati il pensiero non può non andare anche al mercato e ai vari partner con cui TSMC è in costante contatto.

TSMC è praticamente ferma dopo il violento terremoto

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Come comunicato a Business Insider infatti, interi impianti di produzione sono stati evacuati in modo preventivo, soprattutto per constatare lo stato in cui versano le strutture. Fortunatamente dai primi riscontri sembra non ci sia pericolo di crolli e malfunzionamenti, con parte del personale che è già tornato alle normali mansioni. Tuttavia, altre parti non hanno avuto la stessa sorte, con alcune aree che richiedono decisamente più attenzione nei controlli.

Considerando come certe stime indichino che TSMC costruisca circa il 90% dei chip al mondo, senza contare le altri piccole aziende minori sparse per l’isola, va da sé come una situazione del genere colpisca anche il resto del mondo. Una produzione così accentrata infatti mette alla luce tutti i suoi limiti e considerando anche le frizioni politiche con la Cina, la situazione non è delle più rosee. Secondo un’analisi di Bloomberg Economics ad esempio, si stima che il PIL degli Stati Uniti potrebbe subire un calo del 6,7% per via del blocco del settore tecnologico anche in caso di guerra per l’isola, che vedrebbe lo scontro USA-Cina creare danni all’intero pianeta per 10 trilioni di dollari.

Negli ultimi anni TSMC si sta muovendo per diversificare la produzione, aprendo diverse filiali in Arizona, Germania e Giappone. Ci vorrà ancora del tempo prima che queste strutture siano pienamente operative e possiamo sperare che nel frattempo non accada nulla di irreparabile.

Fonte: Business Insider