Cloud Gaming: +30% di emissioni di CO2, se abbandonassimo le console classiche

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Console classiche o cloud gaming? Quale sarà il futuro dei videogiochi? Probabilmente la via starà nel mezzo. Difficilmente vedremo morire le console classiche, almeno nel breve periodo. E forse dovrà passare più di un lustro prima che ci sia un totale cambio di paradigma e fruizione dei videogiochi.

Uno studio della Lancaster University infatti si concentra proprio su quest’ultimo scenario e analizza quali potrebbero essere le conseguenze nel 2030 di un passaggio quasi totale al cloud gaming.

L’effetto principale sarà un incremento delle emissioni di CO2 del +30% nel giro di 10 anni. Sebbene il consumo dei dispositivi in locale verrebbe del tutto abbattuto, i consumi si trasferirebbero sui server. Questo perchè per ogni ora di streaming in 1080p su Google Stadia trasferisce circa 12,6GB di dati, che diventano circa 4,5GB nel caso si voglia giocare in 720p. Vi lasciamo solo immaginare quindi da qui a 10 anni quale mole di dati sia necessaria trasferire per giocare in streaming in 4K.

Ciò porterebbe a un inevitabile incremento dell’energia consumata dai server e i relativi impianti di raffreddamento, che farebbe innalzare la produzione di anidride carbonica per generare l’energia necessaria a soddisfare tale richiesta.

Cloud Gaming, futuro disastroso? Forse no!

Lo studio fatto dalla Lancaster University si basa su uno scenario in cui nel 2030 il 90% degli attuali gamer abbandonerà le console per passare al cloud gaming. L’enorme incremento di traffico internet richiesto porterebbe a gravi conseguenze sull’ecosistema planetario con un forte incremento della CO2.

Lo studio però è stato anche criticato da alcuni esperti della BBC perchè impreciso. Questo perchè nello studio si tiene conto di un minor utilizzo di plastica difficilmente prevedibile, ma allo stesso tempo non tiene conto dei costi di smaltimento necessari al giorno d’oggi per riciclare plastica e circuiti elettronici.

Le stime potrebbero essere quindi più benevole. Un impatto sui consumi energetici dovuto al maggior traffico dati su internet è unanimemente riconosciuto, ma secondo altre stime l’aumento di produzione di anidride carbonica potrebbe essere intorno al 17% (ma lo studio risale al 2016).

PlayStation 5 e Xbox Series X nel futuro immediato

Ma da qui ai prossimi anni lo scenario sembra del tutto diverso da quello prefigurato. Sulla rete impazza la battaglia tra PlayStation 5 e Xbox Series X.

Le due console in Italia sono andate sold out nel giro di poche ore dall’apertura dei pre-order. E per questo motivo sia Sony che Microsoft hanno dovuto promettere l’arrivo di scorte aggiuntive possibilmente subito dopo il lancio e prima di Natale.

Sicuramente i prossimi anni vedranno ancora una forte prevalenza delle console classiche, che magari punteranno maggiormente sui giochi digitali piuttosto che fisici e i servizi in abbonamento, andando a influire positivamente sull’ambiente con una minor produzione di plastica e minori emissioni per la distribuzione.

Il futuro: Google Stadia, xCloud e Amazon Luna?

Il cloud gaming dopo alcuni flop del passato nel 2020 ha iniziato a muovere i primi grandi passi. Questo è avvenuto grazie soprattutto a Google Stadia che ha reso effettivamente fruibile il gioco in streaming in alta qualità e senza lag. Unico difetto, almeno per il momento, la scarsa quantità di titoli disponibili in catalogo che lo rendono poco attrattivo.

A seguire è arrivato xCloud di Microsoft e Xbox che punta prevalentemente a portare il gaming su dispositivi mobile, offrendo la qualità delle console domestiche sugli smartphone.

Infine pochi giorni fa è stato annunciato Amazon Luna, il nuovo servizio del colosso creato da Jeff Bezos. Che potrà vantare al lancio un catalogo di oltre 100 giochi, un costo competitivo per l’utente finale e l’integrazione con Twitch.