
L’arrivo di Cyberpunk 2077 su Nintendo Switch 2 rappresenta una delle sfide tecniche più interessanti tra i titoli di lancio della nuova console. Non solo per la natura impegnativa del gioco in sé, ricco di ambientazioni aperte e scontri ad alto tasso di effetti speciali, ma anche perché include Phantom Liberty, l’espansione che finora era rimasta esclusiva delle console current-gen per via delle sue elevate richieste hardware.
A sorprendere è il fatto che questo porting non sia stato affidato a terzi: CD Projekt Red ha realizzato internamente la versione per Switch 2, lavorando su un’ottimizzazione mirata all’architettura ARM della console. Il risultato? Una versione Ultimate Edition che riesce nell’impresa di portare l’intera esperienza Cyberpunk — espansione inclusa — anche in mobilità.
Giocabile ovunque, ma con limiti visibili in Phantom Liberty
In modalità portatile o collegata alla TV, Switch 2 offre un’esperienza di gioco completa e appagante, anche se Phantom Liberty mette in difficoltà l’hardware: l’area di Dog Town, con le sue scene concitate e la densità di dettagli, fa registrare un calo stabile dei frame-rate. Tuttavia, al netto di questi momenti critici, il lavoro tecnico svolto per adattare il gioco alla nuova console Nintendo resta encomiabile.
Questa cosa non sorprende particolarmente. Il DLC di Cyberpunk 2077, che forse potrebbe smettere di essere l’unico per il videogioco, è noto per essere particolarmente pesante. Non a caso, si tratta di un contenuto che CD Projket ha sviluppato esclusivamente per PC e console di attuale generazione. Detto questo, non va escluso che arrivino comunque miglioramenti con le future patch correttive.
Modalità grafiche flessibili e supporto a NVIDIA DLSS
Switch 2 propone quattro configurazioni principali: modalità qualità a 30fps e modalità performance a 40fps, entrambe disponibili sia in dock che in portatile. L’elemento che fa la differenza è la qualità dell’immagine, dove la console Nintendo si distingue grazie al supporto esclusivo a NVIDIA DLSS, contro l’FSR di PS5 e Series S o il TAA usato sulle console old-gen.
In modalità dock, la risoluzione di Cyberpunk 2077 oscilla tra 720p e 1080p per la qualità, e tra 540p e 1080p per la performance. In portatile, i valori si abbassano ulteriormente: 450p-810p (qualità) e 360p-720p (performance). Il DLSS riesce in genere a mascherare le basse risoluzioni, ma nelle scene più movimentate – che in Cyberpunk 2077 non sono poche – si notano artefatti visivi e perdita di nitidezza.
Texture da PS5, ombre un passo indietro
Tolte le differenze di risoluzione, il comparto visivo resta coerente tra le varie modalità. Ombre, texture e dettagli ambientali sono allineati in modalità portatile e dock, indipendentemente dalla modalità scelta. Solo gli specchi subiscono un calo di qualità nella modalità performance. Nel complesso, la resa visiva è sorprendentemente uniforme.
Nintendo Switch 2 riesce addirittura a eguagliare PS5 nella qualità delle texture, grazie ai suoi 9GB di RAM utilizzabili. In diversi casi supera persino Series S, soprattutto nei dettagli dei volti o negli abiti dei personaggi. Tuttavia, il sistema mostra i suoi limiti nelle ombre esterne, che risultano più grossolane rispetto a quelle su PS4 o console current-gen. Le silhouette proiettate da alberi o elementi sottili, come fili spinati, appaiono poco definite e segnate da pixelatura evidente.
DLSS pulito e convincente rispetto alle console old-gen
Il DLSS, che viene usato in Cyberpunk 2077, si dimostra una marcia in più rispetto al TAA del PS4: le immagini sono più nitide, gli artefatti visivi meno invasivi e gli elementi a lunga distanza (come edifici o vegetazione) vengono resi con maggiore chiarezza. Persino rispetto a Series S, che lavora a 1440p, Switch 2 riesce a mantenere un’immagine più pulita in situazioni statiche, anche se nelle fasi più frenetiche i limiti della risoluzione base emergono.
Streaming dei dati rapido e niente pop-in. C’è qualche limite
Grazie alla memoria interna veloce e al supporto alle schede Micro SD Express, Nintendo Switch 2 gestisce lo streaming degli asset in modo superiore rispetto a PlayStation 4, che spesso fatica a caricare in tempo texture, geometrie e collisioni, soprattutto durante le corse o nelle aree affollate. Nintendo Switch 2 si comporta più come una console current-gen, evitando il fastidioso pop-in che affligge ancora la versione PS4.
I limiti esistono: la densità di NPC e veicoli è più vicina a quella della versione PS4, un compromesso necessario per preservare la fluidità a 30/40fps. E sebbene gli interni beneficino di ombre migliorate, le ombre esterne restano uno dei punti deboli più visibili.
Prestazioni solide… tranne che con Phantom Liberty
Nella campagna principale, Switch 2 mantiene stabilmente i 30fps, risultando più fluido e giocabile rispetto a PS4, che spesso scende fino a 20fps. Anche nei test più impegnativi — sparatorie o inseguimenti — la console Nintendo si mantiene sopra i 28fps, offrendo un’esperienza molto più stabile della old-gen.
Discorso diverso per Phantom Liberty: qui i cali sotto i 30fps sono frequenti e profondi, con rallentamenti importanti nei quartieri affollati o durante gli scontri. I cali più gravi possono arrivare a 120ms di frame time, rendendo difficile guidare o reagire in tempo durante l’azione.
Modalità performance da rivedere in dock, meglio in portatile
Il modo performance a 40fps, accessibile solo su TV a 120Hz, si dimostra instabile. Anche se nei momenti più leggeri regge bene, le fasi d’azione portano rapidamente il frame-rate a scendere sotto i 30fps, senza supporto VRR che possa mitigare la situazione. Risultato? La modalità qualità a 30fps resta la più affidabile. Al contrario, in portatile, la modalità performance è più efficace grazie al display VRR integrato: qui i cali sotto i 40fps sono più difficili da percepire, anche se il mancato supporto LFC rende comunque i 30fps il limite minimo accettabile.
Una dimostrazione concreta delle potenzialità di Switch 2
Cyberpunk 2077 si conferma una vetrina tecnica per Switch 2, mostrando cosa è possibile ottenere con un’ottimizzazione mirata. L’inclusione di controlli Joy-Con come mouse, e persino il supporto non documentato a mouse e tastiera via USB, aggiungono un tocco extra d’innovazione. Nonostante i limiti di Phantom Liberty, la versione base del gioco è ben rifinita, fluida e completa. Con texture anche migliori di quelle su Series S, questa edizione rappresenta un debutto più che promettente per i giochi open world su Switch 2.
Fonte: Digital Foundry