Destiny, il gioco che ha aiutato un uomo senza famiglia a trovare la felicità

destiny

Lucent_Beam è una streamer di Destiny che, nel tempo libero, si diletta ad aiutare le persone meno brave di lei. Per pura casualità, però, è da poco incappata in una di quelle fantastiche storie agrodolci che riescono a elevare i videogiochi a un livello superiore.

Lei la chiama la “Tower Challenge” e il suo funzionamento, in verità, è molto semplice.

Va in giro per i mondi di gioco, trova giocatori di livello basso e li porta per mano al raggiungimento di obiettivi per loro normalmente impossibili. Non tutti accettano, anche per la paura di non essere all’altezza dell’impresa, ma con quest’uomo ha invece funzionato.

Il giocatore in questione ha speso più di 600 ore nel mondo di Destiny, ma con nessuno dei suoi tre personaggi è mai riuscito a completare un raid o un “Cala la Notte”. Come ha spiegato, è un uomo in pensione che non cerca chissà quali premi. Inoltre, ha un problema alle mani che non gli permette di mirare con precisione.

Durante la partita, il giocatore in questione si è aperto sempre più con la streamer, fino a raccontare l’incredibile storia che l’ha poi portato a lanciarsi su Destiny.

Questo gioco mi ha salvato la vita, ha infatti detto. “Mia moglie è morta nel Natale del 2014. In realtà, tutta la mia famiglia è morta. Mio figlio mi ha lasciato nove mesi fa”.

“Ormai sono in pensione, ed è Destiny a mantenermi lucido. Adesso, è come se vivessi in quel mondo. La notte sogno di essere lì, e mi piace tantissimo”.

La ragazza ha giocato con l’anziano per più di due ore, riuscendo persino a farlo arrivare in fondo al raid. A fine partita, Lucent Beam ha condiviso la storia con il web; il racconto non solo ha commosso tutti i fan, ma è arrivato persino a Bungie.

Attualmente, molti giocatori di Destiny stanno racimolando soldi per permettergli di visitare il GuardianCon 2017, una convention interamente dedicata alla saga in questione.

Fonte