[E3 2016] Sniper Elite 4 – Hands on

Nel corso di questo E3 2016 abbiamo avuto modo di mettere le mani su Sniper Elite 4, gioco di Rebellion che si poteva provare soltanto a porte chiuse in una stanza privata della fiera. Il tempo a nostra disposizione purtroppo è stato soltanto di 20 minuti circa. Ecco qui quindi le nostre prime impressioni derivate da questa prova.
Tutto comincia con il nostro cecchino nelle tormentate lande italiane della seconda Guerra Mondiale alle prese con le forze naziste accampate in attesa di agire; il nostro compito dunque era quello di rovinare i piani dell’esercito tedesco creando scompiglio tra le forze nemiche accampate su un ponte. La vocazione di Sniper Elite, chiaramente, non è quella di avvicinarsi ai nemici gridando e sparando come Rambo, ma agire dalla distanza avvalendosi di fucili di precisione. Ed è proprio questo che ho fatto: dopo un’attenta analisi della disposizione dei nemici, ho messo il dito sul grilletto e ho cominciato il mio lavoro, del resto qualcuno lo deve pur fare.
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Sniper Elite 4 non è solo sparare dalla distanza ai nemici, a nostra disposizione, per evitare di venire immediatamente intercettati e aggiungersi alla lunghissima lista dei caduti, nel nostro inventario abbiamo tutta una serie di strumenti sia offensivi che difensivi come per esempio la possibilità di creare ad hoc una mina di prossimità che al passare delle truppe naziste manda tutti a fare i conti con il creatore. Questo è stato possibile grazie a un ingegnoso ammennicolo presente nel mio inventario: il fischietto. Grazie al suono provocato, i soldati allarmati si sono avvicinati…sarà un uccello? Sarà un meteorite? No ero io ad attenderli.
Questo tipo di esplosione ha messo in evidenza un comparto tecnico che su PlayStation 4 può essere considerato adeguato senza particolari exploit ma comunque soddisfacente, grazie alla mappa di gioco ampia e varia nelle sue sezioni composte da passaggi collinari, fiumi, centri abitati, il tutto inserito in un ambiente dotato di una notevole profondità di campo.
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L’intelligenza artificiale dei nazi non mi è sembrata particolarmente evoluta, questo perché quando ho cominciato ad aprire il fuoco, il loro comportamento mi è sembrato poco realistico. Per esempio, una volta colpito un nemico, l’intera truppa allarmata ha iniziato ad avvicinarsi minacciosamente senza elaborare particolari strategie di approccio. Fortunatamente dopo aver eliminato senza grosse difficoltà i primi nemici, il restante gruppo, mosso da un sano istinto di sopravvivenza, si è coperto dando l’impressione di attuare una certa strategia di risposta. Una bella novità è rappresentata dalle informazioni che si ricavano inquadrando un obiettivo umano, quali la sua mansione, il grado, l’equipaggiamento e i dati anagrafici.
Possono stare tranquilli gli appassionati della serie perché il sistema di combattimento è rimasto praticamente invariato, con leggere migliorie che aggiornano questo nuovo capitolo.