Esport: dopo il LAN-Gate, ecco il Progetto di Legge presentato in Parlamento

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Finalmente disponibile il testo del Progetto di Legge stilato da alcuni parlamentari con lo scopo di portare ad una migliore regolamentazione del settore Esport in Italia. La necessità di rinnovare l’impianto legislativo che regola questo tipo di attività è venuto a galla a causa di un esposto presentato da un imprenditore all’Autorità Monopoli e Dogane. I fatti risalgono ad aprile ma gli strascichi vanno avanti ancora oggi.

Vi avevamo già parlato dell’intenzione di stilare una nuova legislazione. Era successo il mese scorso. Adesso siamo in possesso del testo completo del documento che ricondividiamo attraverso il link in fondo all’articolo. La proposta di legge ha come obiettivo quello di delineare, una volta per tutte, una differenza tra Esport e gioco d’azzardo elettronico, tra Sale LAN e Sale VLT. Per il riconoscimento di tale differenza si sta battendo Alessio Cicolari, titolare di eSport Palace e AK Informatica. L’imprenditore è stato tra i primi ad essere colpiti dall’esposto (presentato da Sergio Milesi, che opera nel settore dell’intrattenimento attraverso Sale VLT e Bowling). Cicolari si è fatto portavoce di tutti i suoi colleghi.

Il caso, definito LAN-Gate, è giunto persino dinanzi al Parlamento Europeo. Della questione si sono interessati in maniera particolare gli esponenti della Lega. A presentare il documento furono, il mese scorso, i parlamentari Simona Pergreffi e Daniele Belotti. Belotti risulta anche primo firmatario della proposta definitiva. Assieme a lui firmano anche Riccardo Molinari, Andrea Crippa, Jacopo Morrone, Daniele Moschioni, Leonardo Tarantino, Anna Rita Tateo e Gianni Tonelli.

Le premesse del Progetto di Legge sugli Esport

“Non esiste ancora in Italia alcuna disposizione normativa che regoli gli e-sport. Un vuoto normativo che sta creando un freno allo sviluppo di queste realtà e che porta anche a contenziosi amministrativo-giudiziari, come verificatosi di recente con il sequestro da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli dei computer in alcune sale perché ritenuti non omologati” scrivono nel documento.

La legge “si prefigge lo scopo di offrire una disciplina normativa in grado di governare il settore e regolamentare i numerosi aspetti giuridici coinvolti, promuovendo al tempo stesso il ‘buon gioco’, prevenendo e contrastando i fenomeni patologici. Il passaggio da hobby per pochi appassionati a interesse di massa ha portato con sé, infatti, numerose criticità come la gestione dei montepremi, l’ingaggio dei player professionisti, il riconoscimento delle nuove professioni che animano il settore, quali i giocatori, gli allenatori, i caster, gli streamer, i commentatori. La presente proposta di legge conta 65 articoli che vanno a regolamentare i vari aspetti del settore dell’e-sport”.

Fonte: Agimeg