Famicom Detective Club: The Missing Heir/The Girl Who Stands Behind – Recensione (Nintendo Switch)

Sentivate la mancanza di una visual novel di tutto rispetto? Nintendo ha quello che fa per voi: Famicom Detective Club: The Missing Heir/The Girl Who Stands Behind, remake completo dei due classici usciti rispettivamente nel 1988 e 1989 su console Famicom in esclusiva giapponese, che fanno oggi il loro debutto in tutto il mondo, in un unico pacchetto, su Nintendo Switch.

Questa serie (in origine una trilogia, con un terzo titolo supportato solo dalla periferica Satellaview, BS Detective Club: Lost Memories in the Snow) venne accolta caldamente dal pubblico e dalla critica giapponese. Un’utenza, quindi, storicamente affezionata al genere.

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Famicom Detective Club: The Missing Heir/The Girl Who Stands Behind 1

La trama fu scritta nientemeno che da Yoshio Sakamoto (direttore della serie Metroid prima del successo di quest’ultima), e ispirata ai film di Dario Argento. In entrambi i titoli vestiremo i panni di un giovanissimo investigatore. Il suo ruolo? Risolvere casi sovrannaturali e omicidi alquanto sinistri, ponendo domande e interagendo con l’ambiente circostante come in un classico punta e clicca, tra villaggi rurali e scuole, tutto a tema thriller.

Meccanicamente semplicistico, ma artisticamente una goduria per gli occhi, Famicom Detective Club dimostra nuovamente di essere un’eccellenza nel campo. Pur rifacendosi alla prima versione del gioco Nintendo è riuscita a non snaturarlo, svecchiando il titolo in maniera eccezionale.

I personaggi non sono completamente animati, ma la fluidità dei ritratti, così come la loro qualità, è fuori dal comune. Gli effetti e la colonna sonora trasmettono la suspense di un classico dei gialli: il fruscio del vento o il canto delle cicale, così come lo scrosciare di un fiume, fanno in modo di immergere in un mondo tanto cupo quanto misterioso.

Famicom Detective Club: The Missing Heir/The Girl Who Stands Behind 2

Non solo: grazie allo splendido lavoro di doppiaggio svolto appositamente per questi due remake il coinvolgimento prende una piega ancora più realistica. Ed è davvero interessante come Famicom Detective Club sia originale nel metterci di fronte a indagini così scioccanti e inquietanti allo stesso momento.

Certo, molte volte bisognerà interrogare gli stessi personaggi cercando di estrapolare più informazioni possibili per arrivare alla verità, e interrogarli più volte potrebbe rivelarsi una seccatura, ma rende solo più realistica la dinamica (e le seccature) da detective. Chiaramente parliamo di narrazioni pilotate verso una sola direzione, ma è davvero fantastico come questi personaggi sembrino avere vita propria: parlando con un testimone potrebbe succedere che questo scappi, stia in silenzio, oppure che le domande poste finiscano per irritarlo. Ed è molto interessante come lo stato d’animo possa essere interpretato anche dalle espressioni facciali.

Una cura per i particolari che ci ha davvero convinti, soprattutto per un gioco, di base, così vecchio. In questo senso, un remake davvero impeccabile.

Famicom Detective Club: The Missing Heir/The Girl Who Stands Behind 3

Le indagini, come già scritto prima, sono due. Entrambi i titoli hanno i loro pro e contro, e la preferenza può spostarsi sull’uno o l’altro in relazione al tipo di storie che piacciono: quelle di fantasmi o le leggende vecchie centinaia d’anni che ritornano a sorpresa.

In entrambi i casi vi assicuriamo che il coinvolgimento sarà totale, e che entrambi i titoli sfruttano nella miglior maniera possibile tutte le loro ispirazioni poliziesche. Nintendo Switch riesce a ricreare quello che è a tutti gli effetti un anime interattivo. Va sottolineato che di dialoghi ne leggerete davvero, ma davvero tanti: il gioco è interamente in inglese, con doppiaggio in giapponese, ma resta abbastanza masticabile e di facile comprensione. Nulla che possa togliere punti al gioco.

In ogni caso tranquilli, perché non esiste alcun game over. La strada è una e non è possibile fallire l’indagine: sedetevi e godetevi una bella storia insomma, senza ansie o pressioni.

Famicom Detective Club 4

Famicom Detective Club: The Missing Heir/The Girl Who Stands Behind ha il nostro sì. Non stiamo parlando di un giochino vecchio: qui si tratta di godere di una visual novel riportata alla nostra epoca, e che vede la luce nel resto del mondo per la prima volta dopo decenni. Finalmente potremo tutti apprezzare la fantastica avventura scritta da Yoshio Sakamoto e il lavoro magistrale di Mages, che l’ha modernizzata in maniera impeccabile.

Giocatelo tranquillamente sia in modalità TV che portatile: in entrambi i casi Famicom Detective Club non perde nulla. Dopotutto è una visual novel: niente cali di frame o problemi tecnici, l’esperienza di gioco è liscia come l’olio.

Famicom Detective Club 5

Se siete avvezzi a questo tipo di giochi e cercate qualcosa che non sia troppo impegnativo, magari amando anche una buona lettura, allora dovreste seriamente tenere d’occhio Famicom Detective Club: The Missing Heir/The Girl Who Stands Behind. Perché ciò che abbiamo davanti è un vero e proprio libro su schermo, che può tenerci compagnia in qualsiasi momento della giornata: che sia in treno o davanti a un bel camino a fare atmosfera.

Non fatevi intimorire dall’assenza di italiano, allora: quelle che vi troverete davanti sono entrambe storie di tutto rispetto, oltre alla prova effettiva che un gioco non debba essere eccessivamente complesso per coinvolgere al massimo. Accendete la console e immergetevi, insomma, in queste due avventure da brividi.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
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