Ghost of Tsushima Director’s Cut su PS5: pochi miglioramenti grafici, per un upgrade a pagamento? L’analisi di Digital Foundry

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Con l’espansione di Iki Island e la Director’s Cut ora nei negozi, Ghost of Tsushima fa il grande salto e sbarca finalmente su console di nuova generazione. Ma quanto vale realmente l’avventura di Jin Sakai su PlayStation 5?

Digital Foundry, esperti nelle analisi tecniche, hanno subito testato la versione upgradata dell’open world Sucker Punch. Il risultato? Non così sorprendente, a quanto pare. Un “bene ma non benissimo” che piazza Ghost of Tsushima Director’s Cut più indietro rispetto ai lavori di lifting fatti da altri concorrenti, o addirittura dagli stessi giochi Sony.

La cosa non dovrebbe neanche sorprendere più di tanto: nella nostra recensione di Ghost of Tsushima Director’s Cut, infatti, avevamo già mosso qualche dubbio riguardante la bontà dell’upgrade. Le differenze sono piuttosto impercettibili ad occhio nudo rispetto alla versione gratuita offerta in retrocompatibilità, ma ora riusciamo a scoprire qualcosa in più.

In primis, Digital Foundry fa notare che – nonostante il gioco conceda una scelta tra le classiche due modalità, Grafica e Frame Rate – la scelta dovrebbe ricadere sulla prima senza alcun dubbio. Il frame rate è infatti stabile a 60 fotogrammi per secondo in entrambi i casi, mentre la risoluzione maggiorata porta il gioco a 2160p. Il cambiamento più grande rispetto alla versione PS4, come vi abbiamo già raccontato, è chiaramente il frame rate raddoppiato. Ma su PS5 si poteva ottenere lo stesso risultato, appunto, anche in retrocompatibilità con patch gratuita.

Per assurdo, i filmati sono ora bloccati a 30 fotogrammi per secondo, la metà della frequenza vista nella versione retrocompatibile. La motivazione è che a questo giro, anche per permettere l’esistenza del labbiale sincronizzato all’audio giapponese, le cut-scene sono renderizzate in real time. C’è quindi uno stacco di fluidità tra gameplay e sequenze filmate davvero difficile da non notare.

La distanza visiva è identica che su PS4 Pro, la qualità degli effetti è la stessa e i modelli poligonali invariati“, sottolineano gli esperti di Digital Foundry.

Ciò che abbiamo tra le mani è una serie di miglioramenti sensata, ma la sensazione è che Sony stia chiedendo di pagare per miglioramenti che altri sviluppatori hanno dato gratis. Per assurdo, il più grande upgrade di tutti, i 60fps, erano stati regalati persino da Ghost of Tsushima“.

Ovviamente, altri miglioramenti son più chiari – e apprezzati – se si cerca all’infuori del lato grafico. Qualche texture più rifinita non fa la differenza, ma i caricamenti praticamente assenti e l’ottimo supporto al DualSense sono effettivamente degli upgrade meritevoli di essere considerati. Il dubbio di Digital Foundry, però, è se un tale lavoro meritasse effettivamente di essere piazzato sul mercato a quel prezzo (parliamo di 30 euro su PS5, se si vuole anche la nuova isola esplorabile, e 10 euro se si vuole passare alla versione PS5 dal gioco base), soprattutto quando altri hanno offerto di più senza alcun costo aggiuntivo. Viene preso, in questo senso, l’esempio di Metro Exodus.

Se non vogliamo spostarci dagli upgrade a pagamento, invece, possiamo pensare all’originale Marvel’s Spider-Man. Che, sì, chiedeva un esborso monetario per l’upgrade, ma allo stesso tempo offriva miglioramenti grafici notevoli rispetto al gioco originale.

E voi cosa ne pensate? Pensate che Ghost of Tsushima Director’s Cut sia meritevole di essere acquistato a questo prezzo di mercato? Siete soddisfatti dell’esperienza fino ad adesso? Diteci la vostra!

Fonte: Eurogamer.net