Khaby Lame, l’utente TikTok con più follower al mondo è, adesso, italiano anche per la legge. Nelle scorse ore il content creator ha prestato giuramento presso il comune di Chivasso dove ha vissuto fin da quando aveva un anno. Si conclude così un iter iniziato lo scorso giugno con un decreto emanato dal sottosegretario al Ministero degli Interni Carlo Sibilia accelerando un processo solitamente molto più lungo.
Khabane Serigne ‘Khaby’ Lame è nato in Senegal e vive in Italia da circa 20 anni e da quando, cioè ne aveva appena uno solo. Secondo le disposizioni dettate dal Ministero degli Interni, l’iter per il riconoscimento della cittadinanza italiana è molto lungo e richiede, solitamente, la dimostrazione di avere vissuto per almeno 10 anni sul suolo italiano, il possesso di un contratto di lavoro che permetta l’autonomia economica, il superamento di un esame di lingua di livello B2 ed altri dettagli. Per completezza vi rinviamo ai link che trovate in fondo alla pagina.
“Sono molto orgoglioso. Mi sentivo famoso anche prima di oggi perché sono cresciuto qui. Sento però una grande responsabilità per il giuramento che ho pronunciato, non sono parole al vento” ha dichiarato al termine della cerimonia.
Per Khaby Lame, molti dei requisiti erano già soddisfatti. Il content creator, come detto, ha vissuto qui per quasi la totalità della sua vita. È qui che ha studiato e iniziato la sua carriera. Al momento, su Tiktok, Lame conta quasi 150 milioni di follower. Al secondo posto in classifica troviamo la statunitense Charli D’Amelio con 145 milioni di follower. Terza, molto distaccata (a poco più di 90 milioni di follower) Bella Poarch.
Lame ha conosciuto una impennata nel numero di follower nei primi mesi di pandemia, due anni fa. I suoi video, semplici e immediati, caratterizzati dall’assenza di parlato ma da una mimica corporea e facciale simpaticissima lo hanno reso famoso a livello mondiale. I suoi contenuti, così realizzati, erano – sono – fruibili da chiunque senza limiti linguistici. Forse sono proprio questi gli ingredienti del suo successo.
Fonte: Il Post – Repubblica – Ministero degli Interni