La Russia abbandona Microsoft: solo software nazionali

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La Russia ha da poco ufficializzato l’eliminazione dei software Microsoft dai PC dell’amministrazione pubblica, i quali saranno sostituiti nel prossimo periodo con programmi di aziende nazionali.

Dopo aver annunciato tale rivoluzione all’inizio dell’anno, il nordico Paese è passato alle vie di fatto, cominciando con lo stanziamento di 40 milioni di rubli (circa 625 mila dollari) per coprire i costi dell’operazione, proprio come ha dichiarato il responsabile del dipartimento Tecnologie dell’informazione del governo di Mosca, Artem Emolaev.

Ogni tipo di sostegno al settore IT è un investimento nell’economia del Paese. Oggi la sostituzione delle importazioni con prodotti locali è una necessità: dal momento che le compagnie occidentali, constatiamo, sono costrette a mettere in pratica le sanzioni per ragioni politiche, a danno dei propri interessi commerciali”.

Il passaggio forzato è stato affidato alle cure della compagnia Rostelecom, operatore statale russo, che si occuperà anche dell’installazione del nuovo software pubblico sviluppato dalla compagnia nazionale New Cloud Technologies.

Si partirà ovviamente dalla capitale, e dai programmi di posta elettronica. In seguito si sostituiranno tutti gli altri software, fino al passaggio da Windows al nuovo sistema operativo.

Tale soluzione, che potrebbe ovviamente suscitare i commenti di fin troppi teorici del complottismo, è stata adottata per concedere allo Stato un notevole risparmio. Gli enti pubblici russi hanno infatti speso fino a oggi circa 295 milioni di dollari all’anno nell’acquisto di software stranieri. La spesa, ora molto più contenuta, sarà indirizzata a soli sviluppatori nazionali, mantenendo il capitale tra i confini russi.

Fonte: Sole24Ore