
Chiunque abbia mai personalizzato un gioco su PC con una mod conosce probabilmente Nexus Mods, il punto di riferimento globale per le modifiche ai videogiochi. Anche chi non l’ha mai visitato ha inevitabilmente beneficiato della sua esistenza: titoli come Skyrim, The Witcher, Baldur’s Gate 3 o Elden Ring sono stati profondamente influenzati dalle creazioni della sua community, al punto che intere carriere nel settore sono nate proprio da lì. Dopo oltre vent’anni, il sito fondato da Robin “Dark0ne” Scott cambierà ufficialmente gestione.
Una piattaforma nata in una camera da letto, diventata un pilastro dell’industria
L’avventura di Nexus Mods è cominciata nel 2001, in una stanza qualsiasi, ma con una visione ambiziosa: offrire uno spazio libero dove i giocatori potessero condividere le proprie creazioni e trasformare l’esperienza di gioco. Con il tempo, quel piccolo progetto personale è diventato un colosso da milioni di utenti, tanto influente da condizionare il modo stesso in cui vengono sviluppati e supportati molti videogiochi.
Alcuni titoli, come Stardew Valley o le produzioni di Bethesda, sono ormai impensabili senza il supporto delle mod. In altri casi, come Fallout 4, la community ha dato vita a vere e proprie espansioni non ufficiali che hanno esteso a dismisura la longevità del gioco. YouTuber e creatori di contenuti dedicano interi canali a recensire e testare mod, mentre aziende come CD Projekt RED hanno perfino coinvolto i modder nei loro progetti ufficiali.
Tra innovazione, polemiche e rivoluzioni culturali
Nexus Mods non è stato solo un portale tecnico, ma spesso un campo di battaglia culturale. Alcune mod, giudicate controverse per via dei contenuti discriminatori o politicizzati, hanno portato la piattaforma a prendere posizioni nette: nel 2020 il sito ha bandito le mod a contenuto politico, mentre nel 2023 ha vietato tutte quelle che attaccavano la diversità, come ad esempio quelle che rimuovevano elementi LGBTQ+ dai giochi.
Non sono mancate neppure le controversie legate al copyright, dato che molte mod si basano su proprietà intellettuali di grandi publisher. Allo stesso modo, alcune scelte interne – come la decisione di non permettere più la rimozione delle mod caricate – hanno generato discussioni accese all’interno della community. Eppure, anche attraverso questi momenti complessi, Nexus Mods ha continuato a essere il punto di riferimento per milioni di giocatori in tutto il mondo.
Il sito è in mani sicure, afferma Scott
Robin Scott non ha ancora rivelato l’identità dei nuovi proprietari del sito, ma ha assicurato che la scelta è stata fatta con estrema attenzione, nel rispetto della community e dei valori che Nexus Mods ha sempre rappresentato. “I nuovi proprietari condividono la nostra visione e comprendono profondamente il mondo del modding”, ha dichiarato. “Sono persone che si prenderanno cura della piattaforma con uno spirito orientato alla comunità e agli autori delle mod”.
Questa decisione, ha spiegato Scott, maturava da tempo, ma finora non aveva mai trovato il momento giusto. In un post molto personale pubblicato sul sito, ha raccontato le difficoltà vissute nel gestire un ecosistema così vasto e complesso:
“Ogni giorno, per oltre vent’anni, sono stato ‘reperibile’: che si trattasse di risolvere problemi, leggere feedback, pubblicare aggiornamenti o intervenire in discussioni della community. È stato gratificante, a volte caotico, spesso estenuante. Da qualche parte lungo il percorso, ho dimenticato cosa significhi fermarsi a respirare o dormire come si deve”, ha dichiarato Robin Scott.
Scott ha confessato che il peso della responsabilità ha cominciato a farsi sentire, portando a problemi di salute legati allo stress e a un senso di esaurimento che si è riflesso anche sul resto del team. Per questo motivo ha deciso che la scelta migliore per Nexus Mods è fare un passo indietro, lasciando spazio a una nuova leadership in grado di guidare il progetto con rinnovata energia e visione.
Una community viva, sostenuta da un team sempre più indipendente
Negli ultimi anni, Scott aveva già cominciato a delegare parte delle operazioni quotidiane a un team formato da oltre 40 persone, alcune delle quali collaborano con il sito da quasi un decennio. Un passaggio graduale che ha dimostrato quanto Nexus Mods possa prosperare anche senza la sua figura storica al timone.
“Paradossalmente, da quando ho iniziato a farmi da parte, Nexus Mods è cresciuto ancora di più”, ha scritto Scott. “E questo è un bene: per me, per il team, e per il futuro della piattaforma”.
Nonostante la vendita, Robin Scott non sparirà del tutto. Ha confermato che resterà attivo sul server Discord riservato agli autori di mod e continuerà a offrire consulenza sulla direzione strategica del sito, pur senza avere più l’ultima parola sulle decisioni. Un modo per rimanere vicino alla community, ma senza il peso costante della responsabilità diretta.
Fonte: Sito ufficiale Nexus Mods