Nulla da fare. Il design di PlayStation 5 continua a essere oggetto di dibattito fin dal momento del reveal di giugno. L’aspetto della console ha convinto moltissimi fan ma ne ha lasciati perplessi altrettanti. I colleghi di Eurogamer hanno chiesto agli esperti di Digital Foundry di esprimersi in merito. Il proposito è quello di avere una opinione fondata su una competenza maggiore rispetto alla media.
E da Digital Foundry una risposta è arrivata sotto forma di editoriale apparso su Eurogamer. Il design di PlayStation 5? Meno innovativo è più rivolto ad un bilanciamento tra il risparmio sui costi di produzione e le necessità tecniche del caso. L’editoriale, firmato dal solito Richard Leadbetter, non lascia troppo spazio ai dubbi. La console Sony, per quanto più futuristica possa apparire, deve il suo aspetto alla necessità della casa giapponese di spendere meno.
Non fraintendiamoci: per innovazione non intendiamo qui l’introduzione di un SSD, del sistema di raffreddamento a metallo liquido o del nuovo sistema operativo. Semmai si intende la composizione e la disposizione dell’hardware interno della console. Leadbetter cita una differenza fondamentale esistente tra PlayStation 5 e Xbox Series X: la costruzione della motherboard. Divisa in due parti per Xbox Series X, un grosso pezzo unico per PlayStation 5. Nel caso Microsoft, lo abbiamo raccontato, l’estetica della console è sia conseguenza che causa dell’innovazione.
Il design PlayStation 5, invece, sembra più rispondere ad una logica di risparmio su quel fronte. Però, anche qui, cerchiamo di evitare fraintendimenti. In questo caso, non intendiamo il colore o la sinuosità delle linee ma, semmai, la forma allungata e le dimensioni generose che caratterizzano la macchina Sony.
Due dei problemi principali delle console Microsoft è Sony sono la rumorosità e la dispersione del calore. Mentre Microsoft ha affrontato questi ostacoli con piglio innovativo in ambito home console, Sony si è affidata ad uno stile più tradizionale. Una sola scheda madre ma più grande in modo da distanziare meglio i singoli elementi che la compongono e favorire così la dispersione del calore.
Analizzando il teardown di PlayStation 5 effettuato dalle sapienti mani di Yahuhiro Ootori, Leadbetter riconosce a Sony il merito di essere riuscita a ottenere, almeno sulla carta, delle performance strabilianti pur mantenendo i costi di produzione il più bassi possibile. Certo, permangono alcuni dubbi legati alla manutenzione stessa della console. Dubbi che meriterebbero uno specifico approfondimento una volta che la console sarà tra le nostre mani.
Cosa ne pensate di questa analisi? D’accordo con le opinioni di Leadbetter?
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Fonte: Digital Foundry