Scorn divide la critica ma il pericolo Agony 2.0 sembra scongiurato per questo horror ispirato a Giger

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Se c’è un survival FPS che, negli ultimi anni, ha destato subito interesse per il suo stile, quello è senza dubbio Scorn. Caratterizzato da un’estetica di Gigeriana memoria, questo promettente FPS esteticamente disturbante destava interesse nei videogiocatori, ma anche preoccupazioni per il timore che si rivelasse un “erede spirituale” di Agony. Secondo la stampa specializzata, però, non è così.

Su Metacritic, infatti, Scorn vanta una media tutto sommato discreta. Il metascore è infatti fermo a 72/100 con 35 recensioni al momento della stesura dell’articolo. Non si tratta di un voto eccellente ma neppure di una bocciatura completa, per quel che sembra essere soprattutto un titolo davvero divisivo.

Molte recensioni lo descrivono infatti come un grande gioco horror, un titolo d’autore e con un ottimo puzzle design. Parliamo, però, di un titolo divisivo e si passa dunque dal 90 di Gaming Nexus e IGN France a un devastante 20/100 di Gamerant. La testata ha definito il gioco privo di senso, spiegando come il giocatore non abbia alcun motivo per investire tempo per esplorare il mondo partorito da Ebb Games, cosa che richiede circa 5 ore.

Tutte le recensioni concordano però su un elemento: il comparto artistico. In ogni review si elogia infatti il comparto visivo del gioco, caratterizzato da scorci sensazionali e disturbanti, ispirati appunto alle opere di Hans Ruedi Giger. Se non sapete chi sia, vi diciamo solo un nome: Alien. L’artista svizzero, scomparso nel 2014, è infatti la mente dietro il design dello Xenomorfo e di ogni elemento Biomeccanico visto in Alien.

In ogni caso, dal momento che si tratta di un’opera fortemente divisiva, vi invitiamo a provarlo. Il gioco, uscito in esclusiva su PC, Xbox Series X e Xbox Series S, è disponibile per tutti gli utenti abbonati a Xbox Game Pass.

Fonte: Metacritic Opencritic