È stato annunciato attraverso il profilo Twitter dedicato al gioco. I server di The Day Before, che nelle intenzioni di Mytona avrebbero dovuto restare aperti, verranno invece chiusi il 22 gennaio 2024. Da quel momento in poi, l’MMO che non sapeva di essere un MMO cesserà di esistere se non nei nostri ricordi: quelli di uno dei flop più veloci della storia dell’industria.
The Day Before: storia di un fallimento annunciato
Sempre Mytona assicura di aver provveduto a rimborsare di tasca propria quanti più giocatori possibili. Per tutti gli altri, si legge nel comunicato, provvederà Steam. Nell’ultimo messaggio del publisher era già stata espressa la volontà di fare uno strappo alle normali regole di refund della piattaforma Valve. Il messaggio odierno, invece, è tutto fuorché inaspettato. Mantenere attivi i server per un gioco che nessuno utilizzerà mai più rappresenterebbe per Mytona un ulteriore e insensato costo. Tanto vale tagliare. Alla faccia dei bagarini che hanno provato a fare la cresta sui propri account con installato il titolo.
Annunciato nel 2021 in pompa magna, The Day Before ha subito allarmato diversi esperti. Troppo piccole le forze di Fntastic – lo studio di sviluppo che ha anche fatto ricorso a risorse umane prestate volontariamente e gratuitamente – per produrre un Tripla A della portata promessa. Secondo i due titolari dell’azienda, infatti, il gioco avrebbe dovuto essere un survival MMO Open World con chiare (palesi) ispirazioni provenienti da Days Gone, The Last of Us, The Division eccetera. Sono diversi gli YouTuber (come MrLightBeer) che si sono occupati della faccenda.
Dopo numerosi rinvii, intervallati da strani errori di comunicazione, supposti problemi legali e tante immagini riciclate e sempre sospette, il 7 dicembre si arriva alla pubblicazione in early access alla ‘modica’ cifra di 40€ su Steam. L’inganno è subito svelato: bug, glitch, nessuna traccia delle caratteristiche promesse, difficoltà di accesso ai server. È una ‘sola’. Inviperiti, i giocatori si scatenano nelle recensioni e nella pagina di refund. Fntastic va gambe all’aria e annuncia la chiusura prima ancora di ricevere l’assegno che le spetterebbe da Steam (che avrebbe pagato solo a partire da gennaio).