The Last Guardian – Recensione

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Una storia di amicizia e di fiducia

Trico non è la bestia mangiauomini delle leggende. E’ una specie di grifone, che si muove con la grazia e l’agilità di un felino. Ueda stesso ha ammesso che l’animale che più lo ha ispirato, nella personalità, è il gatto.

Si tratta di un essere gigante capace di cose fantastiche. Come compiere balzi incredibili, aiutandosi con le proprie ali. O lanciare fulmini dalla coda, che potrete indirizzare usando uno specchio. Potrete anche “saltare a bordo”, aggrappandovi alle piume e arrampicandovi sulla sua schiena o la sua testa. E non dovrete nemmeno preoccuparvi di perdere la presa come in Shadow of the Colossus, potendo restare “appesi” quanto a lungo vorrete!

Trico non è la bestia mangiauomini delle leggende. E’ una specie di grifone, che si muove con la grazia e l’agilità di un felino.

Trico ha una sua personalità, che imparerete a conoscere e ad amare proseguendo nell’avventura. Lui e il protagonista si proteggeranno a vicenda, cercando e trovando conforto l’uno nell’altro, nella vastità e desolazione del mondo di gioco.

Uscendo dalla grotta e ammirando la maestosità delle strutture verrete assaliti da un senso di vertigine e quasi di impotenza di fronte all’impresa che sarete chiamati a compiere. Ma Trico sarà lì al vostro fianco. A proteggervi dai nemici o ad afferrarvi all’ultimo istante quando, dopo aver tentato un salto impossibile, rischierete di precipitare nel vuoto…

E così vi affezionerete a lui. Soffrendo nel vederlo soffrire. E sentendo il bisogno di proteggerlo, di accudirlo e di nutrirlo, attraverso i barili di cibo che troverete sparsi per il mondo di gioco.

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Non pensate però ad una “zavorra”. Questo essere, diversamente dalla Yorda di Ico, agirà spesso per conto proprio. Lo vedrete muoversi, saltare, rotolarsi in uno pozzanghera, perfino giocare con degli oggetti. Avvicinarsi a voi gemendo e cercando una carezza. E poi allontanarsi di colpo perché attratto da qualcosa. A volte vi stuzzicherà alla ricerca di attenzioni, altre vi incuterà timore, mettendo a nudo la propria natura selvatica. Non agirà mai in modo banale o scontato. Sorriderete alla delicatezza con cui, nel muoversi, presterà attenzione a non calpestarvi. Lo vedrete correre con curiosità alla scoperta di nuovi luoghi o rimanere incastrato nel tentativo di infilarsi in un pertugio. Imparerete a conoscere e leggere le sue emozioni dai suoi gemiti e dalla luce nei suoi occhi. E scoprirete che reagirà diversamente, a seconda di dove lo accarezzerete.

Trico ha una personalità ben distinta, che imparerete a conoscere e ad amare proseguendo nel gioco.

Non potrete comunicare con lui. Ma potrete chiamarlo, premendo un tasto e più avanti impartirgli dei comandi, anche se la funzione specifica di ciascuno di essi dovrete scoprirla da voi. Mentre attraverso uno speciale specchio potrete indirizzare i fulmini lanciati dalla sua coda, usandoli per distruggere detriti e liberando passaggi per proseguire nell’avventura.

In un certo senso dovrete, a poco a poco, addomesticare quest’essere. E prendervi cura di lui, ad esempio rimuovendo le lance conficcate nel suo corpo o accarezzandolo per calmarlo.

Il rapporto speciale che vi legherà al vostro amico gigante ricorda la storia del Piccolo Principe e della sua volpe. All’inizio del gioco Trico sarà diffidente e non vi lascerà avvicinare. Dovrete lanciargli il cibo da lontano e nascondervi. Altrimenti non lo mangerà… Ma più avanti lo vedrete accettare con fiducia il cibo direttamente dalle vostre mani. Anche se sarà lui a decidere quando e se mangiare.

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Per addomesticare Trico dovrete aver pazienza. E soprattutto osservare il suo comportamento. Assecondando le sue curiosità. Spesso è così che troverete indizi per proseguire nel gioco! Ad esempio il suo annusare una parete potrebbe rivelare un piccolo buco che magari non avevate notato prima e che potreste usare per accedere ad un’area diversa del gioco.

Alla base di Trico c’è un’intelligenza artificiale sorprendente e credo che buona parte dei quasi 10 anni di sviluppo siano stati spesi nel dare un’anima a questo essere. E poi nel capire come farla funzionare nel contesto del gameplay del gioco. Dopo un po’ di tempo al pad vi sembrerà davvero una creatura viva. E a quel punto la magia di Ueda si sarà compiuta fino in fondo!

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto:
9
the-last-guardian-recensione<b>PRO</b><br> - Trico! <br> - Direzione artistica eccezionale. <br> - Trama coinvolgente. <br> - Colonna sonora emozionante. <br> - Design dei livelli e gameplay. <br> <b>CONTRO</b><br> - Motore grafico datato. <br> - Cali di frame rate. <br> - Telecamera di gioco. <br> - Controlli legnosi. <br> - Puzzle ambientali difficili da interpretare.