The Platform, Il Buco: il film Netflix del 2019 avrà un seguito. Le prime foto dal set

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The Platform è stato uno dei film evento del 2020 su Netflix. Diretto da Galder Gaztelu-Urrutia e uscito in sala in Spagna nel 2019 (su Netflix è arrivato a marzo 2020, in pieno Lockdown), il film è arrivato da noi col titolo “Il Buco” (lasciando spazio a facili e puerili ironie social). Si tratta di uno dei maggiori successi ‘battenti bandiera spagnola’ presenti sulla piattaforma streaming. Forse anche per questo nelle scorse ore è arrivato l’annuncio ufficiale di un sequel.

“La storia è lungi dall’essere conclusa” afferma Netflix in apertura al Tweet che annuncia il sequel di The Platform. Gaztelu-Urrutia tornerà alla regia anche per questo secondo lungometraggio. Netflix ha accompagnato le sue parole con una serie di foto provenienti dal set in cui vengono ritratti due membri del cast (presumibilmente i protagonisti). Vi chiedo perdono se non menziono i loro nomi ma non sono riuscito a riconoscerli. Non viene menzionata una release date né una possibile finestra di lancio. Siamo in attesa di ulteriori dettagli.

The Platform ha ricevuto un’accoglienza generalmente positiva da parte della critica. Più variegate le opinioni del pubblico (qui gli esempi su Metacritic e Rotten Tomatoes per farvi un’idea). Nel film seguiamo la storia di Goreng che decide di sottoporsi volontariamente a quello che crede essere un semplice esperimento sociale condotto da enti governativi allo scopo di ottenere il permesso di soggiorno permanente. L’esperimento consiste nel trascorrere un periodo all’interno di una facility strutturata a piani e che si sviluppa verso il basso. Ogni piano è occupato da due persone che ciclicamente, ogni mese, cambiano insieme piano in maniera casuale. Il cibo viene inviato tramite una piattaforma che partendo dall’alto si inoltra verso il basso. Goreng scoprirà presto che non tutto è come sembra.

Affidandosi ai canoni più classici dell’horror psicologico, Gaztelu-Urrutia non ha disdegnato di ricorrere anche a qualcuno degli stilemi del gore per meglio rappresentare la crudele realtà che aveva in mente. Il concept di The Platform nasconde (malamente, a mio avviso) una critica sociale abbastanza basilare e la cui risoluzione è tutt’altro che semplice. L’annuncio di un secondo capitolo (sempre a mio parere) potrebbe trasformare quello che era nato come esperimento one-shot con pur un discreto successo social (complice forte il periodo di uscita, durante il Lockdown quando anche noi, come i protagonisti, eravamo costretti fra quattro mura) in una serie che rischia di ricalcare (con poca fantasia) quella di The Cube.

Fonte: Netflix