Tyranny – La Recensione

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Kyros, nostro signore e padrone

Negli ingrati panni del Fatebinder, la nostra avventura comincia con un inizio fuori dagli schemi dei soliti RPG. Dopo aver creato il nostro personaggio, determinando quindi il suo aspetto fisico, le sue immancabili statistiche e le sue abilità, siamo subito messi dinnanzi alle prime fondamentali scelte. Ancora prima di menar fendenti ci ritroviamo infatti davanti a una mappa dell’ultima Regione del mondo ancora fuori dal gioco del tiranno, qui determineremo come la guerra è cominciata e come la nostra saggia guida ha guidato gli eserciti nell’assedio delle prime roccaforti. Decisioni terribilmente importanti che, sia ben chiaro, determineranno come il nostro avatar sarà visto dalle molte fazioni in gioco, soprattutto i Disfavored e gli Scarlet Chorus, le due branche dell’esercito di Kyros.

Una volta scelto il nostro guerrigliero approccio siamo poi catapultati nel presente, subito davanti ai primi problemi: i bisticci tra le sopraccitate legioni del nostro signore supremo, vero motivo del nostro arrivo in questi luoghi. Il compito ultimo sarà quello di appianare i dissapori tra i loro due comandanti, in qualunque modo e quindi completare la conquista degli ultimi Stati liberi. Impresa che ci occuperà per alcune decine di ore, sopratutto se perderemo tempo con la miriade di quest secondarie.

t5

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
tyranny-la-recensione<strong>PRO:</strong><br> Trama avvincente<br> Finalmente siamo noi i cattivi<br> Appagante, sotto ogni punto di vista<br> <strong>CONTRO:</strong><br> Assenza di una localizzazione<br> Alcuni dialoghi sono davvero troppo complessi<br>