Venice 2089 racconta Venezia come non vorremmo mai vederla. Recensione (Xbox Series X)

Attraverso il suo primo videogioco, Safe Place Studio ci racconta l'amore per la città lagunare e, al tempo stesso, prova a metterci in guardia dai rischi del cambiamento climatico.

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Venice 2089 è il titolo di debutto di Safe Place Studio, studio di sviluppo italiano che ha anche vinto l’ultima edizione del Redbull Indie Forge e che si è fatto notare agli Italian Video Game Awards. Il tema di quest’opera attinge alla lunghissima battaglia per la conservazione della città di Venezia: infatti il gioco è ambientato in questa location ma in un futuro dove la cittadina risulta soggetta a frequenti fenomeni di acqua alta, a causa dei cambiamenti climatici. 

La prima cosa che colpisce è che i ragazzi di Safe Place Studio hanno deciso di presentare una resiliente Venezia post-apocalittica, martoriata dagli effetti dell’innalzamento del livello del mare. Il grosso della popolazione si è trasferito in zone interne alla penisola ma rimane uno sparuto gruppo di veneziani che cerca di impedire il totale abbandono della città. In questo contesto arriva Nova, una una ragazza che torna a Venezia, sua città natale, lasciata insieme ai genitori parecchi anni prima.

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Lotta contro il mare e contro il tempo. Nova è la protagonista del gioco.

Con gli occhi di chi non vede la propria città da tempo, abbiamo modo di scoprire anche noi questa Venezia del futuro, conoscere i suoi abitanti che ne animano le strade e cercano di difenderla dall’erosione del mare e del tempo. Il messaggio ambientalista è qui raccontato attraverso le storie degli abitanti della città, che l’hanno vista cambiare, senza poter fare nulla per impedire tale mutamento.

La salvezza di Venezia passa anche dalle Calli

Venice 2089 è una avventura narrativa, durante la quale ci è chiesto di camminare (o sfrecciare sopra ad un hoverboard) per le calli veneziane alla ricerca di oggetti per proseguire nelle missioni di gioco. Dobbiamo ammettere che da un puro punto di vista di gameplay, risulta esserci poca varietà nelle meccaniche proposte dalle varie missioni, trattandosi quasi esclusivamente di una caccia al tesoro per le vie della città (con solo pochi enigmi da risolvere).

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Dovrete imparare a riconoscere le strade da soli. Non avrete alcuna mini-mappa a soccorrervi

D’altro canto, spostando la visione sull’intera opera, il gameplay diventa assolutamente funzionale all’obiettivo che il gioco si prefigge: far immergere il giocatore nell’atmosfera di Venezia, tra vicoli e canali, scoprendo le bellezze della città e lasciandogli il tempo di perdersi per poi ritrovare la strada corretta.

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Perdersi è parte integrante dell’avventura.

Alla fine dell’avventura di Nova, che assume anche alcune sfumature tipiche dei racconti di formazione, abbiamo imparato a conoscere l’intricata rete di strade che compongono la Venezia del 2089, girando agevolmente alla ricerca dei vari elementi richiesti dagli NPC. Alle volte si sente la mancanza di una mappa generale ma questa sembra essere una scelta ben precisa di game design: perdersi è una componente dell’esperienza ludica e bisogna accettare di prendersi il tempo necessario per ritrovare la strada corretta.

Uno stile semplice che cela anche tanti piacevoli easter-egg

Da un punto di vista grafico, Venezia è qui rappresentata con un insieme di elementi classici, insieme ad altri di tipo futuristico. Lo stile grafico scelto è vicino al cartoon o fumettistico. I personaggi, in 2D, si muovono in un mondo in 2.5D.

Un’estetica semplice e pulita, in cui risulta estremamente piacevole l’esplorazione degli ambienti di gioco. Dopo un primo momento di spaesamento, le varie vie diventano pian piano familiari, proprio per l’ottima caratterizzazione del design dei vari quartieri. Una menzione speciale alle numerose citazioni ad elementi della cultura pop attuale, nascoste dai designer in posti più o meno visibili che riescono a strappare qualche sorriso nel giocatore. 

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La semplicità degli ambienti può celare sorprese

Lo abbiamo citato prima, Nova ha a disposizione un hoverboard che le permette di spostarsi velocemente lungo le strade di Venezia. La sua funzione non si limita a semplice mezzo di trasporto, in quanto potremo effettuare grind su muretti e panchine, saltare nelle pozzanghere ed effettuare lunghi balzi grazie a delle correnti ascensionali. Effettuare queste acrobazie non ha un diretto effetto sul gameplay ma consente di modificare la traccia sonora di accompagnamento, arricchendola di suoni e strumenti collegati all’acrobazia da noi eseguita.

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Cocai sulla barca, un Dolfin sullo sfondo. Sì, è decisamente Venezia.

La longevità della storia principale si assesta circa sulle 6 ore di gioco, che possono arrivare fino a una decina, considerando anche tutte le missioni secondarie e la raccolta dei collezionabili sotto forma di ricordi che Nova raccoglie nella sua stanza. Il gioco ne presenta di numerosi e c’è la possibilità di scovare anche alcune monete nascoste nei vari ambienti di gioco.

Da segnalare qualche bug presente nella versione da noi provata ma che speriamo siano presto risolti. Alcuni meno gravi ma che ci hanno impedito di portare a termine qualche missione secondaria. Uno più grave ha invece corrotto il file di salvataggio, obbligandoci a cancellare completamente i progressi raggiunti e cominciare il gioco dall’inizio.

Impareremo a conoscere Venezia come fosse casa nostra

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In conclusione, possiamo affermare che Venice 2089 risulta essere una piacevole esperienza da giocare, visto anche il prezzo contenuto a cui viene venduto. La storia è ben raccontata e scorre agevolmente tra i dialoghi dei vari personaggi che popolano questa Venezia del futuro (purtroppo tutti i testi sono solo in inglese, ma non risultano particolarmente complessi da interpretare). Ben ricreata l’atmosfera della città, con i suoi canali e i suoi vicoli, da esplorare per completare le varie missioni, che peccano forse per scarsa varietà nella proposta ludica (e qualche bug di troppo).

I ragazzi di Safe Place Studio ci portano nella Venezia del 2089, in un futuro che mostra gli effetti del cambiamento climatico, che quotidianamente stiamo osservando. In una avventura narrativa lineare, scopriamo le vicende degli abitanti della città, con degli interessanti spunti di riflessione sul nostro rapporto con la natura.

Un gameplay semplice ma funzionale ai messaggi che il gioco ci vuole lasciare: non solo valutare il mondo che ci circonda, ma anche iniziare a ragionare su noi stessi, attraverso il meccanismo del perdersi, per ritrovarsi, sia su un piano fisico, che interiore. Qualche bug di troppo mina l’esperienza di gioco che costituisce un’interessante esperienza da cui lasciarsi trasportare.

La versione Xbox Series X/S di Venice 2089 è stata curata da Fantastico Studio, realtà impegnata su Cannibal Tales. Venice 2089 è disponibile anche su Xbox One, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch e PC tramite Steam ed Epic Games Store.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
6.5
venice-2089-racconta-venezia-come-non-vorremmo-mai-vederla-recensione-xbox-series-xIn Venice 2089 si intuisce la voglia di Safe Place Studio di sensibilizzare il pubblico sul tema del cambiamento climatico. Un messaggio che non nasconde - né si propone di farlo - l'amore nei confronti di Venezia che, anzi, Safe Place ci invita a visitare e 'obbliga' - data l'assenza di minimappa - a conoscere. Se è comprensibile - e corretta - la scelta di localizzare il titolo in lingua inglese così da raggiungere il più ampio pubblico internazionale, non ci è chiara l'assenza della lingua di casa. Incidono sensibilmente i bug riscontrati durante le sessioni di gameplay. Bug che ci hanno impedito di portare a termine alcune missioni secondarie e che in un caso ci hanno persino obbligato a ricominciare da capo.