Call of Duty continua ad essere uno dei principali punti su cui Sony rimane inamovibile nel corso del lungo e quasi interminabile processo di acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Il colosso giapponese continua a nutrire forti preoccupazioni circa il futuro del franchise una volta terminata l’acquisizione, franchise che, sempre secondo Sony, se diventasse esclusiva Microsoft potrebbe danneggiare non solo PlayStation ma anche tutti gli altri competitori. D’altra parte Phil Spencer continua a rassicurare tutti i fan del gioco e Sony in primis sottolineando che il celebre FPS continuerà ad uscire su tutte le piattaforme.
A ribadire questa promessa il New York Times in un recente articolo ha fatto emergere un nuovo interessante dettaglio circa la delicata situazione. Secondo quanto riportato dalla testata statunitense, Microsoft lo scorso 11 novembre 2022 avrebbe offerto a Sony un nuovo contratto della durata di ben 10 anni per mantenere Call of Duty su PlayStation.
Sony però si è rifiutata di commentare la proposta ricevuta, continuando a dimostrarsi particolarmente ostica verso questa vicenda. Le uniche parole fornite dall’azienda nipponica sono un ulteriore attacco alla casa di Redmond che “avrebbe una storia di industrie dominanti” e che “le scelte dei giocatori sono destinate a scomparire in futuro“.
Nonostante la forte ostilità di Sony Phil Spencer è sempre pronto a ribadire che, accordi o non, Call of Duty continuerà ad essere disponibile su tutte le piattaforme anche ad acquisizione terminata. Nel corso di una recente intervista con The Verge il CEO di Microsoft Gaming ha infatti provato a chiarire una volta per tutte la faccenda. “Call of Duty rimarrà disponibile su PlayStation. Non ci sarà nessun obbligo di abbonarsi a Game Pass e non sarà in streaming. Sarà un gioco nativo, come quelli usciti fino ad oggi. Non vi nascondo nulla“.
Fonte: New York Times