Assassin’s Creed Valhalla sarà realistico, una atroce storia di sopravvivenza

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Il nuovo capito dedicato al fanchise degli assassini con la lama celata sarà disponibile tra nemmeno un mese. Tra nuovi trailer, gameplay e anteprime abbiamo avuto modo di vedere Assassin’s Creed Valhalla in azione.

Mentre attendiamo di mettere le mani su quello che sembra il capitolo più cupo e violento della serie, arrivano nuove interessanti informazioni da parte di Eric Baptizat.

Il Game Director ha risposto ad alcune domande durante un’intervista, nella quale ha parlato del contesto storico e delle meccaniche furtive di gioco.

Baptizat ha spiegato come il team avesse inizialmente una visione stereotipata dei vichinghi. Documentarsi al meglio sul periodo storico trattato nel gioco ha permesso agli sviluppatori di scoprire che non si trattasse solo di un popolo di brutali guerrieri.

Molti di essi erano anche esploratori e agricoltori, ma soprattutto ambivano a proteggere il proprio clan.

Sarà proprio la conquista e la protezione di un territorio che faranno da motore alle avventure di Eivor. Il nostro o la nostra protagonista non farà parte dei primi insediamenti avvenuti in Inghilterra. Difatti, ci troveremo in una terra già devastata dai conflitti.

Il team di sviluppo vuole delineare una realtà dura e difficile in cui ogni azione atroce è svolta per sopravvivere, senza imporre alcun giudizio morale.

Ogni territorio avrà un regnante, anch’esso preoccupato alla sola sopravvivenza. Spetterà al giocatore fare le scelte giuste e decidere con quali sovrani allearsi o stringere accordi.

Insomma, sembra che Valhalla ci porrà in una situazione più drammatica e moralmente discutibile rispetto al passato, inserendo la necessità di sopravvivenza come primo obiettivo.

Oltre alla storia, lo sviluppatore si è anche espresso a proposito dello stealth. Per quanto i vichinghi siano rappresentati come aggressivi nell’approccio, in realtà pur di non perdere uomini sfruttavano molti trucchi per sfuggire allo sguardo nemico.

Ci saranno diverse possibilità per depistare le guardie. L’uso del mantello è stato paragonato ai momenti in cui Altaìr si nascondeva tra un gruppo di monaci nel primissimo Assassin’s Creed per camuffarsi. Qui sarà possibile anche sfruttare alleati improvvisati, come persone a cui offrire da bere ad un tavolo per aiutarci nello spostamento.

Baptizat ha sottolineato come avessero voluto che lo stealth fosse una meccanica non necessaria per godere di Assassin’s Creed Valhalla. Si tratterà per lo più di un’agevolazione e un metodo per ottenere specifici punti da spendere in abilità utili in combattimento.

Sarà anche possibile eliminare qualsiasi tipo di nemico con azioni furtive, ma per alcuni sarà richiesto un attacco stealth speciale da sbloccare. Questa mossa, se ottenuta dal ramo delle abilità, richiederà un certo tempismo per essere eseguita e servirà quindi manualità e allenamento. Con la giusta padronanza sarà comunque possibile stendere qualsiasi avversario in stealth, anche se di livello superiore al nostro.

“Molti giocatori cambieranno tra stealth e combattimento senza nemmeno rendersene conto: cambieranno naturalmente le loro strategie quando dovranno affrontare nuove sfide, adattandosi alla situazione.”

Fonte: pocgamesn