Bernie Stolar: scomparso uno dei padri del Dreamcast, nonché membro fondatore di Sony Interactive Entertainment America e di 2K Sports

Bernie Stolar è morto fu fondatore di Sony Interactive Entertainment America, 2K Sports e fu presidente di SEGA of America nonché uno dei padri del Dreamcast

Oggi un’altra importante figura dell’industria dei videogiochi ci lascia per sempre. Bernie Stolar, 75 anni, è purtroppo deceduto. L’annuncio arriva dagli amici di Stolar. Bernie Stolar fu una delle colonne portanti dell’industria dei videogiochi, essendo membro fondatore di Sony Interactive Entertainment America e creatore di 2K Sports. Tra i suoi meriti più importanti troviamo anche il pesante contributo alla creazione del SEGA Dreamcast.

Bernie Stolar fu dunque una personalità di assoluto rilievo nel medium videoludico. Durante gli anni ’90, egli ricoprì il ruolo di Vice Presidente di Sony Interactive Entertainment America, come già menzionato, e fu anche uno dei membri fondatori del ramo di Sony. Il suo aiuto fu determinante per la realizzazione e pubblicazione di alcuni dei titoli più importanti della prima PlayStation.

Si spazia da Crash Bandicoot a Ridge Racer, passando poi per Spyro The Dragon, Battle Arena Toshinden e vere e proprie pietre miliari dell’industria come Oddworld Inhabitants. Dopo aver presenziato per alcuni anni nel ruolo di Vice Presidente, Bernie Stolar lasciò la compagnia per diventare poi il presidente di SEGA of America, succedendo Tom Kalinske.

Anche qui, la figura di Stolar fu importante. Egli aiutò infatti nella pubblicazione e nello sviluppo del SEGA Dreamcast, ed fu anche merito suo se la console ebbe un discreto successo in USA. Purtroppo, il Dremacast ben poco poté contro lo stradominio di PlayStation 2. Bernie Stolar acquisì anche Visual Concepts, sempre per SEGA of America, e creò 2K Sports.

Nel 1999 lasciò la compagnia per militare in Mattel. Qui ottenne discreto successo grazie ad alcuni videogiochi basati sul mondo di Barbie – di cui, ricordiamo, è in sviluppo un adattamento televisivo. Nel 2005 passò ad Adscape Media, la quale fu poi venduta a Google per 23 milioni di dollari. I restanti anni della sua carriera li passò tra una startup e l’altra.

Porgiamo le nostre più sentite condoglianze ai suoi cari.

Fonte: VentureBeat