Questo 2020 verrà ricordato per due cose: la pandemia che ha modificato il nostro stile di vita e le numerose polemiche nate sul web in ambito gaming. Ultimo videogioco protagonista di questa vicenda è Cyberpunk 2077, titolo in sviluppo da parte di CD Projekt Red e atteso, come oramai saprete, il 10 dicembre 2020.
Ecco, a qualche utente il rinvio non è andato giù. Stando a quanto testimoniato dal Senior Game Designer Andrzej Zawadzki, un comprensibile malcontento si è presto trasformato in insulti e minacce pesanti, anche di morte, rivolte al team di sviluppo. Una situazione paradossale già vissuta più e più volte nel corso degli ultimi mesi.
Per la prima parte dell’anno il protagonista indiscusso delle polemiche è stato, per motivi diversi, Neil Druckmann. Il suo The Last of Us Parte 2 è stato attaccato sotto ogni punto di vista e Naughty Dog accusata di ogni nefandezza. Le polemiche sono state così feroci da coinvolgere anche l’interprete di Abby nel gioco.
Avanti veloce fino alle porte dell’autunno: Insomniac presenta un Peter Parker rinnovato nell’aspetto per il suo Marvel’s Spider-Man. Anche in questo caso c’è voluto pochissimo tempo per trasformare la legittima espressione del proprio gusto in insulti gratuiti e minacce gravissime rivolte a sviluppatori e designer.
La storia di Cyberpunk 2077 è complicata. La data di uscita è stata rinviata più volte nel corso del 2020. Aprile, Settembre, Novembre e adesso Dicembre, un generale malcontento potrebbe essere comprensibile. Tutto ciò senza considerare le accuse di crunch rivolte a CD Projekt Red da Jason Schreier sulla base di alcune testimonianze, situazione smentita dalla compagnia.
L’annuncio della fase gold, arrivato pochi giorni fa aveva fatto ben sperare tutti quanti. Questi annunci, di solito, indicano che il lavoro è ultimato e bisogna apportare le ultime rifiniture. Poche ore fa il contrordine: serve più tempo per sistemare le varie versioni. Altre tre settimane di delay.
Fortunatamente, oltre alle minacce sono arrivati anche numerosi messaggi di supporto a Zawadzki e a tutto il team. Il Game Designer ha ringraziato chi gli ha dimostrato solidarietà con un tweet. Da questa storia nasce anche una riflessione di Geoff Keighley che si chiede, legittimamente, se non sia il caso di smetterla di annunciare le famigerate fasi ‘gold’. Chissà, forse un giorno non sentiremo più questo termine.
Fonte: twitter