Firefall – la recensione

Negli ultimi anni il mercato dei massive multiplayer online e dei free-to-play si è espanso notevolmente, al punto da rappresentare ormai, all’interno dell’industry, un vero e proprio oceano affollatissimo e particolarmente competitivo. Per questo motivo, proporre esperienze di gioco davvero originali e uniche è diventato col passare del tempo sempre più difficile quanto rischioso, anche se spesso, con una buona dose di coraggio ed un pizzico di follia, diversi team sono riusciti ad ottenere risultati al di sopra delle aspettative.
È proprio in uno scenario di questo tipo che si va ad incastonare il nuovo titolo sviluppato da Red 5 Studios, Firefall. Il gioco, che tenta di ibridare le meccaniche tipiche degli sparatutto in terza persona con quelle di un MMO, presenta un background narrativo leggermente più interessante rispetto a quanto ci si può aspettare da altri titoli appartenenti a questa categoria… ma andiamo con ordine.
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A rovinare in parte l’esperienza di gioco, ci pensa un marcato sbilanciamento fra le diverse classi.

La storia prende il via con la solita bramosia di potere da parte dell’essere umano, che sfocia inevitabilmente con il segnare la fine dell’umanità così come la conosciamo; il tutto a causa di una preziosa risorsa chiamata Crystite, situata nel lontano sistema di Alpha Centauri. Nel gioco vestirete i panni di uno dei sopravvissuti all’invasione di una razza aliena nota come i Prescelti, che, come nella più classica delle premesse della fantascienza contemporanea, dovrete rispedire indietro con ogni mezzo possibile. Per quanto concerne il gameplay, non poteva mancare nel titolo un complesso editor per la creazione del proprio alter ego, in cui si potrà personalizzarne a dovere ogni caratteristica e scegliere fra una delle cinque classi chiamate battleframe. Scegliere una specializzazione o classe in particolare non rappresenterà un ostacolo per utilizzarne altre, dato che in ogni città o arena pvp sarà possibile modificare l’equipaggiamento e la classe scelte inizialmente. Come se non bastasse, i poteri delle classi non si evolvono semplicemente salendo di livello, ma è necessario creare parti di armatura avanzate per sbloccare le abilità.

Il lavoro svolto dal team di sviluppo si conferma di ottima fattura, nonostante qualche lieve difetto che per fortuna non va a minare eccessivamente l’esperienza di gioco offerta da Firefall.

Il sistema di crafting messo in piedi dal team di sviluppo è piuttosto complesso e stratificato, perderete infatti diverso tempo nella customizzazione del vostro avatar, considerando il generoso numero di pezzi e armi reperibili in giro per la gargantuesca mappa di gioco, oltre che, ovviamente, quelli ottenibili dai cadaveri dei nemici sconfitti. Per quanto riguarda invece il recupero di minerali, ci sono ben tre modi per reperirli: potrete infatti scegliere se completare le missioni PvE, affrontare scontri PvP o avvalervi dell’utilizzo di una trivella. Quest’ultima appartiene alla vasta categoria degli oggetti creabili, tuttavia la sua fruizione attirerà su di voi un gran numero di nemici, la cui forza varierà a seconda della quantità di risorse accumulate e delle dimensioni del macchinario.
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Il sistema di crafting messo in piedi dal team di sviluppo è piuttosto complesso e stratificato.

A rovinare in parte l’esperienza di gioco, ci pensa un marcato sbilanciamento fra le diverse classi. Nello specifico, il Recon è risultato, mouse alla mano, eccessivamente over-powered, data la sua capacità di abbattere i nemici con un paio di colpi ben piazzati da qualsiasi distanza; tuttavia, team ben organizzati possono tranquillamente ovviare a questi problemi di bilanciamento, cooperando e sfruttando al meglio le capacità della altre classi disponibili.
Graficamente parlando, il titolo si difende molto bene, grazie a una modellazione poligonale di personaggi e location davvero notevole, considerando la vastità del mondo di gioco messo in piedi dal team di sviluppo. Degna di nota anche la caratterizzazione dei personaggi, che si discostano non di poco dai classici clichè tipici di questo affollatissimo e sempre più competitivo genere.
In definitiva, il lavoro svolto dal team di sviluppo si conferma di ottima fattura, nonostante qualche lieve difetto che per fortuna non va a minare eccessivamente l’esperienza di gioco offerta da Firefall. L’unica nota dolente, se così si può dire, risiede in una ripetitività di fondo, che potrebbe scoraggiare molti giocatori a proseguire oltre un certo numero di ore di gioco. Ciononostante, questo interessantissimo shooter free-to play resta un acquisto assolutamente consigliato a tutti gli amanti di un genere oramai da troppo tempo afflitto da un congenito e, a quanto pare, difficilmente aggirabile, ipertrofismo al quale nemmeno l’ibridazione fra più generi sembra poter porre un effettivo rimedio.