Harry Potter: la comunità LGBTQ+ chiede il boicottaggio per le posizioni transfobiche della Rowling

Harry Potter e la Pietra Filosofale comunità LGBTQ+ chiede il boicottaggio per dichiarazioni transfobiche della Rowling

Harry Potter sta tornando al cinema con il primo, storico film della saga, ossia Harry Potter e la Pietra Filosofale. La comunità LGBTQ+ non ha però dimenticato le dichiarazioni transfobiche che fece la Rowling ormai oltre un anno fa, e proprio per tale motivo sta chiedendo di boicottare l’uscita del film, così da danneggiare appunto un personaggio famoso che ha espresso dichiarazioni tutt’altro che rispettose nei confronti della comunità LGBTQ+.

Questo appello da parte della comunità LGBTQ+ è nata proprio per difendere i diritti delle persone, colpendo così una persona influente che ha rilasciato commenti transfobici che possono aver ferito più di qualcuno. Ovviamente la questione è più che delicata, e molti chiedono di slegare il prodotto dall’autrice, spiegando inoltre che così facendo si danneggiano più i gestori dei cinema piuttosto che l’autrice in sé.

Dello stesso avviso sono anche alcuni politici, come la Meloni, che su Twitter ha spiegato appunto come ciò possa danneggiare più le sale cinematografiche che la Rowling. “Anche la Rowling colpita gratuitamente dal fanatismo del politicamente corretto. E adesso qualcuno vorrebbe boicottare il ritorno al cinema di Harry Potter. Chissà cosa ne penseranno i gestori dei cinema dopo che le loro sale sono state chiuse per mesi…”, dichiara la Meloni su Twitter.

Harry Potter non sembra dunque avere pace, anche se per motivi diammetralmente opposti. Ricordiamo infatti che in Ungheria la pellicola è stata vietata ai minori dal dittatore di destra Orban proprio perché promuoveva, al suo interno, l’omosessualità, argomento ben poco gradito dal politico Ungherese.

Come detto poco sopra, si tratta di un argomento piuttosto delicato e che necessiterebbe di un’analisi un po’ più approfondita del semplice gridare al politicamente corretto. In ogni caso, che ne pensate? Siete d’accordo con la comunità LGBTQ+ o ritenete che sia doveroso scindere l’opera dal suo creatore? Ditecelo nei commenti come sempre, cari Gametimers.

Fonte: TGCOM24