Hideo Kojima, 60 anni e non sentirli: “farò videogiochi finché avrò forza”

Il maestro lo diceva già due anni fa quando avvisava: "il mio corpo comincia a tradirmi"

hideo kojima kojima productions

Lo disse quando di anni ne faceva 58. Era il 2021 e con un sorriso sornione si vantava di avere la stessa età di Brad Pitt e un anno in meno rispetto a Tom Cruise. Perché Hideo Kojima è così, da una persona che afferma di avere il corpo composto da cinema per il 70% non ci si poteva non aspettare un riferimento cinematografico. Oggi che di anni ne compie 60 (è il 24 agosto 2023), di riferimenti cinematografici non ce ne sono. Giusto una foto a una semplice torta e una solitaria immagine che lo ritrae con una rosa in mano postata da Ayako, la sua assistente personale.

“Il mio corpo mi sta tradendo” disse due anni fa “ma continuerò a fare giochi finché vivrò”, quasi come fosse un monito. Una presa di coscienza del tempo che passa inesorabile anche per lui ma che non ce la fa a celare una forza di volontà incontenibile, fare videogiochi è quello che ama e quello che intende continuare a fare.

Una intenzione che Hideo Kojima ha voluto rendere chiara – come se ve ne fosse ulteriore bisogno – tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 quando, fresco di ‘divorzio’ con Konami, fondava la sua nuova Kojima Productions. La sua idea è lì, nella pagina della vision del suo studio: “giocare non è solo un passatempo, è la base primordiale dell’immaginazione e della creazione. Diciamoci la verità: quelli che giocano (Homo Ludens) sono anche coloro che creano (Homo Faber)”.

Un pensiero mutuato da Johan Huizinga, quello scritto sul sito, ma che Kojima ha fatto suo e infuso – forse un po’ troppo letteralmente – nel suo Death Stranding, il primo figlio fuori dalle nozze con Konami. Sam, che è avatar per noi che siamo contemporaneamente Homo Ludens nel giocare a fare le consegne e, così facendo, Homo Faber che ricostruisce gli USA una scala e una fune per volta. Poi beh, lì – come in tutte le opere precedenti – si sente l’odore tipico della sala cinematografica. I riferimenti, gli omaggi a Hollywood non sono mai mancati nella cifra stilistica di Kojima da Metal Gear (1987) in poi.

Adesso si guarda il futuro. Negli studi e negli uffici di Tokyo si lavora a Death Stranding 2 e a un non meglio specificato progetto in collaborazione con Microsoft. Il buon Koji ha pensato bene anche di realizzare felpe con colori diversificati a seconda dei visitatori: blu se arriva Jim Ryan da PlayStation, verde se a fare visita è Phil Spencer di Xbox (che non risparmia lodi verso il nostro). E intanto, l’odore di pellicola si fa più forte dato che la sua IP farà da base per un film prodotto da Hammerstone e A24, lo stesso studio che agli Oscar 2023 ha fatto furore.

E ora, più di recente, un sogno quasi impossibile: lo spazio, ultima frontiera.

FONTEHideo Kojima