È ufficiale. Nel 2022 i Mondiali di calcio li guarderemo da casa. L’Italia esce sconfitta dall’incontro con la Macedonia, valevole per la fase a gironi. La partita di Palermo finisce 1 a 0 per gli ospiti. Segna Trajkovski al 92simo. Missile trasversale su cui Gigio Donnarumma non può nulla. Sarà la nazionale macedone ad affrontare il Portogallo agli spareggi Play-Off per la qualificazione.
Curioso. Curioso pensare che un paese con una così alta vocazione calcistica non riesca più ad esprimersi al meglio nelle competizioni internazionali. Sì, è vero, gli Europei li abbiamo portati a casa. Finale mozzafiato con l’Inghilterra conclusasi 4 a 3 per noi. Ma i Mondiali sono un’altra cosa. Hanno un altro sapore e, a quanto pare, sugli azzurri aleggia un anatema che non ci permette, da ben 16 anni, di farci valere. A meno che non siate nati successivamente al 9 luglio 2006 la finale di Berlino ve la ricordate (ed io ricordo con ancora più piacere la semifinale coi padroni di casa). Da quel momento siamo stati buttati fuori nel 2010 e nel 2014 nella fase a gironi ed altre due (nel 2018 e oggi) già durante le fasi di qualificazione.
Ed è strano pensare che proprio noi, che il calcio ci vantiamo di averlo inventato (qualcuno si ricorderà di quel famoso spot di FIFA 09) non riusciamo più a farci valere sul manto erboso. Ancora più strano se si pensa che siamo un paese in gradi di comprare i titoli EA Sports talmente tanto da incoronare nella classifica dei videogiochi più venduti del 2021 sia FIFA 2022 (al primo posto) che FIFA 21 (al terzo).
Non vuole essere un rant dove si discute la supposta superiorità del pallone di cuoio su quello in pixel. No, nel modo più assoluto. Solo una amara considerazione che forse, nel mondo del calcio, l’Italia stia vivendo un controsenso. Gli appassionati non mancano, non sono mai mancati. I talenti nemmeno. Ma davanti a prestazioni come quelle di questa sera, il paragone con i campioni di Berlino 2006 è doveroso e, al tempo stesso, impietoso.
Forse è il caso che FIFA 22 li utilizziamo per studiare da dove ripartire. A quanto pare questa estate di tempo libero ne avremo parecchio. Purtroppo.
Fonte: Gazzetta Dello Sport