Kazunori Yamauchi compie 53 anni! Auguri al padre di Gran Turismo

Kazunori Yamauchi
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Sono passati già 53 anni da quando, in quel di Kashiwa, città della prefettura di Chiba (nel Kanto), nacque Kazunori Yamauchi, colui che sarebbe destinato a cambiare per sempre il mondo del videogioco e, perché no, del mondo dell’automobile in generale.

Kazunori Yamauchi è ormai famosissimo nel mondo videoludico per la serie automobilistica per eccellenza: Gran Turismo. Ma, la carriera del game director giapponese, è ancorata a radici che risalgono sin dalla sua infanzia.

Yamauchi sin da piccolo è sempre stato un grandissimo appassionato di automobili e lo dimostro sin dall’infanzia, quando fece il disegno di una Lamborghini Countach. La sua passione, però, è stata tale che nel 1994 fondò la Polys Entertainment.

Il primo gioco sviluppato dalla software house fu Motor Toon Grand Prix, un racing game dall’aspetto cartoonesco distribuito il 16 dicembre 1994 e considerato da molti come il precursore di GT. Il gioco ebbe un’accoglienza tutto sommato buona, con Famitsu che gli diede un 27/40.

Ciò spinse Yamauchi a sviluppare un secondo titolo della serie, il quale ottenne voti decisamente migliori. Entrambi i giochi furono distribuiti da Sony Computer Entertainment, ora nota come Sony Interactive Entertainment.

Ma le ambizioni e, soprattutto, la passione per il mondo delle auto di Yamauchi andavano ben oltre il fare un semplice racing game tutto colorato. Decise innanzitutto di cambiare il nome in Poliphony Digital, dunque iniziò a stringere accordi con le case giapponesi più famose dell’epoca, come Nissan, Subaru, Mitsubishi o Toyota, insieme ad accordi con qualche casa estera.

Il motivo dietro questo enorme sforzo economico era molto semplice: Kazunori Yamauchi voleva riscrivere totalmente il genere dei racing game. Allora, il titolo di re dei giochi di guida era conteso tra Need For Speed e Outrun, titoli famosi per la possibilità di guidare meravigliose supercar in posti da sogno.

Ma Yamauchi aveva ben altro in mente, Yamauchi voleva stupire e la prima cosa per farlo, erano i puri e freddi numeri. Decise dunque di sviluppare Gran Turismo e quando venne lanciato sul mercato, sgomentò il mondo intero. Il primo motivo è presto detto: il gioco aveva un parco auto immenso. Parliamo di una lista comprendente ben 175 vetture, un’immensità per l’epoca! Per fare un paragone, Need For Speed 2 vantava solo nove vetture.

Il secondo motivo che colpì tutti era, oltre al numero di auto, anche la scelta di esse. Mentre tutti i racing game puntavano sul farti guidare auto famosissime in scenari da sogno e con velocità ridicole e irrealistiche, Gran Turismo faceva l’esatto opposto.

Nonostante la presenza di supercar era comunque molto spinta, a farla da padrona nel gioco erano auto… normalissime! Erano presenti vetture come la Mazda Demio, la Suzuki Alto, la Honda Civic o la Toyota AE86, tutte da dover acquistare con i crediti in gioco. Erano dunque auto che potevi letteralmente vedere tutti i giorni e, perché no, addirittura possedere!

E non avevano prestazioni maggiorate, erano vetture identiche alle reali (con i dovuti limiti dell’epoca). Un’auto ci metteva 16 secondi per arrivare a 100Km/h nella realtà? E allora ce ne metteva 16 anche in Gran Turismo.

E fu proprio questa la carta vincente di Gran Turismo: farti guidare la tua auto in un videogioco. Basta sognare di guidare una Ferrari Testarossa, oggi ti faccio guidare una Honda Prelude! E contro ogni aspettativa, questa cosa funzionò. Gli adulti erano contentissimi di poter guidare la propria auto nel virtuale e i bambini, dal canto loro, erano entusiasti nel poter dire al proprio vecchio: Hey Papà! Papà! Sto guidando la tua macchina, guarda!
Ogni auto del gioco, inoltre, era potenziabile attraverso un sistema di tuning all’epoca molto profondo.

Nonostante questo, però, Gran Turismo forniva al giocatore anche diverse Supercar e vetture sportive. Ed ecco che, tramite un semplice videogioco, Gran Turismo, Yamauchi plasmò l’intero mondo dell’automobile, sdoganando le auto giapponesi nell’occidente. Grazie a Gran Turismo, infatti, i giocatori di tutto il mondo poterono scoprire ed appassionarsi alle sportive JDM (Japanese Domestic Market) dell’epoca; come la Nissan Skyline R33, la Toyota Supra o la Honda NSX.

Gran Turismo 1 Walkthrough PS1 - Part 29 - Sunday Cup - Full HD (1080p) -  YouTube

Questo diede inizio a un vero e proprio fenomeno su scala mondiale che andò a influenzare anche il cinema e l’animazione giapponese. Secondo voi, come ci è finita la Supra in un film spiccatamente americano come The Fast And The Furious? Esattamente, la Supra finì nel film proprio perché gli appassionati di auto poterono scoprire una vettura di cui, fino a un attimo prima, erano ignari. Di conseguenza, diverse vetture giapponesi come appunto la Toyota Supra, la Mitsubishi Eclipse o la Mazda RX-7 usata dai protagonisti del film vennero importate in USA.

E non è un caso che Gran Turismo sia considerato tuttora il miglior gioco di guida di sempre. E non è nemmeno un caso che questo titolo, un racing game, risulti tuttora come il titolo più venduto sulla prima PlayStation, con 11 milioni di copie in tutto il mondo. Nemmeno Lara Croft, Solid Snake o Cloud hanno saputo resistere al travolgente successo della Mazda Demio in una patente.

Va da se che dopo questo incredibile primo capitolo, Yamauchi si mettesse subito al lavoro su Gran Turismo 2; questa volta con pieno appoggio da parte di Sony. Gran Turismo 2 proseguì la stessa concezione vista col primo capitolo, ma espandendola a dismisura, annichilendo qualsiasi abbozzo di concorrenza.

I giocatori erano impressionati dalle 175 vetture di Gran Turismo? Bene, Gran Turismo 2 vantava 620 vetture. Avete letto bene, seicentoventi vetture. Tutt’oggi si contano letteralmente sulle dita di una mano i titoli che hanno superato, per numero, il parco auto di Gran Turismo.

In questa sconfinata enciclopedia dell’automobile, figuravano questa volta molte più vetture occidentali, tra cui anche diverse italiane! Quanti giochi ti permettevano di guidare una Fiat Punto, una Fiat 500 degli anni 50 o una Fiat Seicento? In nessuno, eccetto Gran Turismo. Con GT2, la filosofia dell’auto di tutti i giorni divenne ancora più evidente, e il successo venne da se.

Il picco di vendite lo si raggiunse con Gran Turismo 3, il quale sfiorò il numero incredibile di 15 milioni di copie. È tuttora il Gran Turismo più venduto, seguito a rotta di collo da Gran Turismo 5; il quale si fermò a 12 milioni di copie vendute. In totale la serie ha venduto ben 85 milioni di copie, risultando al momento ancora la saga PlayStation più venduta in assoluto.

La serie nel corso degli anni è andata sempre evolvendosi, e con il passare del tempo Yamauchi iniziò a stringere sempre più accordi con le case automobilistiche, le quali facevano di Gran Turismo un vero e proprio showcase delle proprie vetture. La massima espressione di ciò è il programma Vision Gran Turismo, che con Gran Turismo 6 divenne una costante.

Poliphony stipulò addirittura una partnership con Nissan e fondò la Gran Turismo Academy, la quale permetteva ai giocatori di tutto il mondo di poter diventare un pilota automobilistico per la NISMO.

La GT Academy venne purtroppo accantonata, ma l’idea di Yamauchi di voler dare una chance a tutti i giocatori di poter correre nella realtà non si fermò. Proprio grazie a questo, decise di sviluppare Gran Turismo Sport, il quale permette ai piloti più forti del mondo di poter avere una vera e propria licenza FIA ufficiale. Kazunori Yamauchi ci ha messo anche nel suo, spingendo ad esempio l’ex campione del GT World Championship Igor Fraga a correre più stagioni in Formula 3.

Yamauchi, subito dopo Gran Turismo 4, si dedicò anche alle moto, altra sua grande passione. Nacque così Tourist Trophy, considerato da molti come il miglior titolo sulle due ruote in circolazione, e questo essenzialmente perché era un Gran Turismo ma con le due ruote.

La vita di Kazunori Yamauchi però non si ferma alle sole auto. Il CEO di Poliphony Digital ha infatti preso parte anche a gare reali, tra cui la 24 ore del Nurburgring, vincendone addirittura una nella categoria SP8, con la Lexus IS F. Successivamente riprovò l’esperienza con la Nissan GT-R GT3. Entrambe le auto vennero poi inserite in Gran Turismo 5 e Gran Turismo 6.

24 Schulze Motorsport Nissan GT-R Nismo GT3: Kazunori Yamauchi, Tobias  Schulze, Michael Schulze, Jordan Tresson | Nissan gt-r, Motorsport, Nissan

Questa è solo una piccola parte dell’incredibile storia di Kazunori Yamauchi e di Gran Turismo, titolo strettamente legato alla sua persona. Proprio grazie al suo incredibile impegno, in occasione del ventesimo anniversario della serie, Yamauchi ottenne una Laurea Honoris Causa in Ingegneria del Veicolo all’Università di Modena e Reggio Emilia. E che dire, se la merita tutta. I nostri occhi, così come i suoi, ora sono direttamente puntati a Gran Turismo 7, ma questa volta la concorrenza è decisamente più agguerrita che mai. Concorrenza che… beh, ha più volte ammesso di ammirare ciò che Yamauchi ha creato, e non è un caso. Nel video potrete ammirare Yamauchi mentre corre al Nurburgring, in quello che forse riassume più di tutto la smisurata passione di quest’uomo per ciò che ama.