La batteria nucleare ai nano-diamanti è quasi pronta. Autonomia fino a 28.000 anni!

Batteria bucleare micro-diamanti NDB

No non avete sbagliato a leggere. E neppure siamo nelle wasteland di Fallout. Ma forse qualcuno ha preso l’idea proprio da lì e sta sviluppando una batteria nucleare ai nano-diamanti dall’autonomia pressoché illimitata!

A lavorare a questo innovativo progetto è la società californiana NDB, e con un intento anche lodevole! Infatti se molti ecologisti potrebbero pensare a una tecnologia inquinante e che produce scorie radioattive, invece è esattamente l’opposto. Lo scopo infatti è proprio quello di riciclare le scorie radioattive di reattori nucleari dismessi e utilizzarle come fonte di alimentazione per queste nuove batterie.

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Ma come funzionano queste batterie? Il video che trovate a fondo articolo lo spiega benissimo. L’idea è quella di trasformare la grafite radioattiva composta da Carbonio-14 in diamanti. La grafite è presente in grandi quantità nei vecchi reattori nucleari (come quello di Chernobyl), e si trova proprio a diretto contatto con le barre di uranio. Per questo motivo è estremamente radioattiva e una volta dismesso un reattore, diventano una delle scorie più pericolose e più costose da smaltire.

Ma in futuro le cose potrebbero andare in modo molto differente. NDB è intenzionata a trasformare la grafite radioattiva in diamanti sintetici che mantengono la stessa radioattività, e sfruttare l’energia prodotta dal decadimento del Carbonio-14 per creare una batteria dalla longevità incredibile che può arrivare fino a 28.000 anni.

Essendo i nano-diamanti che compongono la cella di energia della batteria radioattivi, vanno opportunamente schermati. Per fare questo la NDB ha pensato a un rivestimento esterno sempre in diamante, ma composto da Carbonio-12 che non è radioattivo. Questo guscio renderebbe tali batterie estremamente sicure e praticamente indistruttibili.

Queste batterie in futuro potranno essere utilizzate in qualsiasi prodotto elettronico, dai PC portatili agli smartphone e persino in veicoli elettrici. Un utilizzo molto interessante riguarda l’elettronica biomedica, vi basti immaginare apparecchi acustici, pacemaker o il Neuralink presentato da Elon Musk pochi giorni fa.

Se il progetto di NBD dovesse diventare realtà, avviata la produzione su grande scala le batterie nucleari ai nano-diamanti potrebbero essere più economiche delle batterie al litio comunemente utilizzate e con una longevità notevolmente maggiore. Per fare alcuni esempi la batteria di uno smartphone potrebbe avere una longevità di 9 anni.

L’obiettivo è quello di arrivare sul mercato con la batteria nucleare ai nano-diamanti entro due anni, Covid permettendo, e stravolgere completamente il modo in cui penseremo all’elettronica del futuro. Mentre versioni ad alta potenza, come quelle per i veicoli elettrici, dovrebbero arrivare sul mercato entro cinque anni.

Fonte: DDay