Microsoft è pronta a dar battaglia alla Federal Trade Commission. Nelle ultime settimane, la FTC ha dimostrato la volontà di bloccare la più grande trattativa della storia dell’industria videoludica intentando una causa nei confronti di Microsoft, in quanto l’acquisizione di Activision sposterebbe troppo gli equilibri verso un concorrente. Un’affermazione che il colosso di Redmond ha più volte tentato di smentire, aggiungendo anche che l’ente antitrust, a suo avviso, abbia ignorato tutte le loro proposte per mantenere Call of Duty multipiattaforma.
L’obiettivo da parte dei legali dell’azienda di Redmon sarà quello di dimostrare che questa trattativa è un’acquisizione verticale. Cosa significa questo, in soldoni? Activision non verrà comprata per fare un torto ai propri competitor – in questo caso specifico, PlayStation – bensì per rafforzare la propria offerta. Sony non verrebbe dunque privata di titoli Activision, quantomeno di quelli più importanti come Call of Duty.
È evidente però che Brad Smith, Presidente di Microsoft, non ne possa più. In un incontro con gli investitori, Smith ha spiegato che questo accordo è “fondamentalmente positivo per i giocatori, i consumatori, gli sviluppatori e la competizione”. Il presidente ha poi aggiunto che presenteranno questo caso davanti alla Corte, forti di una certa fiducia nelle loro argomentazioni.
Microsoft avrà tempo fino a giovedì 23 dicembre per dare una risposta definitiva alla FTC. Ricordiamo che l’ente aveva accusato Microsoft di voler privare la concorrenza di tutti i contenuti Activision – Blizzard. Cosa non propriamente vera, ha spiegato più volte Phil Spencer. L’intenzione da parte di Microsoft è quella di preservare Call of Duty su PlayStation il più a lungo possibile. “Finché PlayStation vivrà”, disse addirittura Phil Spencer, capo di Xbox.
Alcuni analisti ritengono difficile che l’accusa di FTC possa rivelarsi efficace per interrompere la trattativa e, nel caso Microsoft dovesse perdere, quest’ultima avrebbe comunque il diritto di fare appello. C’è chi invece ritiene concreta la possibilità che l’azienda possa rinunciare all’acquisizione così da evitare concessioni regolatorie, le quali sono particolarmente costose, riporta il WSJ.
Fonte: World Street Journal