Microsoft e Activision Blizzard: CMA UK verso il “sì”, ma con qualche riserva

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Il CMA (Competition & Markets Authority) inglese ha espresso un giudizio parziale relativo alla trattativa Microsoft – Activision Blizzard, trattativa che vedrebbe il colosso di Redmond acquisire Activision, Blizzard e King per quasi 70 miliardi di dollari. L’ente aveva chiesto anche alla community di esprimersi in merito, dopo aver sentito i diretti interessati, i concorrenti (Sony PlayStation in testa) e altri competitor del settore. Delle oltre 2600 mail giunte, circa 500 erano inutilizzabili. Il dato interessante riguarda le restanti 2100. Di queste, oltre 3/4 riportano opinione favorevole. Al momento il CMA UK è favorevole all’acquisizione, ma non mancano le dovute perplessità espresse attraverso specifici punti.

Tra gli elementi a sostegno della fusione troviamo in primis l’attuale posizione di Microsoft nel mercato Gaming. Allo stato attuale, Microsoft rappresenta il fanalino di coda nel “trittico delle meraviglie” che comprende PlayStation, Nintendo e Xbox. La fusione non sfavorirebbe le altre, bensì metterebbe il colosso di Redmond in una posizione tale da poter competere più efficacemente contro le due realtà giapponesi.

Questa fusione non renderà i contenuti esclusivi, come affermato più volte da Microsoft. A dimostrazione di ciò troviamo Minecraft, tuttora multipiattaforma. Lo scenario che vede Call of Duty esclusiva è assai improbabile per la stessa natura dell’IP, fortemente incentrata sul multigiocatore. Si tratterebbe anche di un’enorme perdita di potenziali introiti generati dalle piattaforme rivali.

Nel caso questo scenario si verificasse, esistono altre IP capaci di rivaleggiare con Call of Duty per importanza mediatica quali Battlefield (non proprio, in realtà), Grand Theft Auto e FIFA, o meglio dire EA SPORTS FC.

Questa fusione potrebbe spingere Sony a innovare i propri servizi e spingere sulla creazione di giochi che possano rivaleggiare con Call of Duty, e si creerebbe un effetto domino che spingerebbe l’intera industria a fare meglio. L’arrivo di Call of Duty sul Game Pass renderebbe questo servizio più competitivo e abbasserebbe il costo d’accesso alla libreria di videogiochi Activision.

La fusione presenta i suoi punti positivi anche nel mercato mobile e nel Cloud Gaming, mettendo Microsoft in condizione di rivaleggiare con realtà quali Google, Apple e Netflix. Infine, non tutte le realtà dell’industria si sono dette contrarie alla trattativa. Anzi, alcune – non menzionate – sono favorevoli a questa fusione da record, come accennato anche in un precedente documento.

Come detto in apertura, però, esistono anche aspetti su cui il CMA ha mosso più di una perplessità. Innanzitutto, Microsoft è attualmente in una posizione dominante nel mercato PC, e questa trattativa potrebbe aumentare il divario tra essa e le altre aziende. Lo stesso discorso si applica anche nel Cloud Gaming, dove le aziende avrebbero più di un timore a lanciarsi visto l’eventuale dominio di Microsoft.

La fusione non rappresenterebbe l’unica soluzione per competere con Sony PlayStation, in quanto Microsoft avrebbe i fondi sufficienti per rivaleggiare anche senza Activision Blizzard. Nel caso Microsoft decidesse di rendere Call of Duty o altre IP sue esclusive (come accaduto con Berhesda), il CMA teme che Microsoft possa indurre gli acquirenti a passare su Xbox rendendo il gioco volutamente peggiore su PlayStation.

La stessa acquisizione invoglierebbe a intraprendere altre trattative di questo tipo che coinvolgerebbero publisher quali Take Two, EA o Ubisoft, e amplierebbe le barriere di ingresso per gli studi più piccoli e gli sviluppatori indipendenti, conclude il CMA.

Fonte: CMA